Giovani e sessualità consapevole. L’impegno della SIC

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La Società Italiana della Contraccezione condivide il bisogno di nuove linee guida e piani di intervento di pronta attuazione

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Roma, 29 maggio 2017 – Per parlare di prevenzione e contraccezione nell’attualità, si rende necessario promuovere un impegno concreto e attivo in primis proprio sulla prevenzione: dalle malattie sessualmente trasmissibili, in preoccupante aumento, e da gravidanze indesiderate che conducono, troppo spesso, all’aborto.

Il tema è ampio perché parlare di aborto inevitabilmente richiede di parlare sia di aborti clandestini sia di accesso a una contraccezione che non sia solo di emergenza. Contraccezione che in Italia fatica a farsi strada tra false credenze, mancanza di informazione sulle opzioni disponibili e politiche che appaiono disincentivanti.

Qui entra in gioco il counseling, fondamentale strumento per informare le donne sulle opportunità che offre il Sistema Sanitario Nazionale per evitare di arrivare a interruzioni di gravidanza, anche ripetute, che nel lungo periodo possono avere ripercussioni sulla fertilità e la salute.

Siamo convinti che la contraccezione debba essere informata e responsabile oltre che favorita dal sistema che deve agevolarne l’accesso a tutte le donne, in una società ormai sempre più multiculturale e dalle molteplici esigenze.

Resta ovvio che l’aborto, e la Legge che lo garantisce, deve rimanere un diritto della donna e non può prescindere da una adeguata presenza di medici obiettori e non obiettori. La Legge 194 è una buona normativa che consente di rispettare il credo di ognuno senza preclusioni e che pertanto deve essere protetta e difesa.

Sul tema della contraccezione di emergenza, rivolgiamo un appello di condivisione a tutti i ginecologi perché parliamo di un’importante opportunità per le donne che tuttavia, ancora una volta, vanno informate perché questo tipo di contraccezione sia davvero efficace. E questo troppo spesso non avviene.

Secondo alcuni studi le donne che hanno rapporti non protetti dopo l’assunzione del contraccettivo d’emergenza, sono esposte a un rischio di gravidanza indesiderata tre volte superiore. Non solo, la loro somministrazione non è in grado di proteggere dalle malattie sessualmente trasmissibili, e anche questo va detto.

Ma tale attività di informazione e di educazione a una sessualità consapevole non può essere ad appannaggio solo dei Pronto Soccorso nel fine settimana, e perciò vanno sostenute anche tutte le altre strutture in grado di fornire tali servizi. Parliamo quindi anche dei consultori che richiedono un rilancio e potenziamento oltre che organizzati al meglio perché primario presidio sul territorio e accessibile a tutti.

Questo è nel nostro DNA, la SIC-Società Italiana della Contraccezione, è nata proprio per soddisfare il bisogno di informazione e di educazione specializzata nel campo della contraccezione, soprattutto verso i giovani.

Siamo già impegnati concretamente da alcuni anni in attività di educazione all’affettività e sulla fisiologia della riproduzione nelle scuole rivolte agli studenti, coinvolgendo anche gli insegnanti di scienze perché abbiano, con il supporto dei nostri medici, gli strumenti idonei per informare correttamente i ragazzi.

Quest’anno inoltre abbiamo deciso di rivolgerci anche ai genitori, spesso disorientati e impreparati nell’affrontare “l’adolescenza” dei propri figli quando invece l’educazione sessuale dovrebbe, come primo approccio, essere affrontata proprio in famiglia, e ci stiamo impegnando per fornire alle mamme e papà che lo desiderano, informazioni e strumenti per affrontare con i figli con “naturalezza” il complesso tema de “l’amore responsabile”.

Dobbiamo e vogliamo esserci quindi e far sentire il nostro pensiero in un momento in cui più voci, da più parti, sottolineano il bisogno di nuove “linee guida” e piani di intervento di pronta attuazione.

Il fenomeno immigratorio incessante, il disorientamento giovanile sui temi della sessualità in genere, il calo delle nascite anche per aumentata infertilità e politiche che non incentivano la costruzione di un progetto familiare, sono temi attuali e che non possono più essere rimandati. Ai nostri giovani, ma non solo ai giovani, dobbiamo pensare adesso.

fonte: ufficio stampa

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