Giornata Nazionale Salute della Donna: la prevenzione ha cambiato radicalmente la storia dell’oncologia in rosa

Studi epidemiologici hanno recentemente evidenziato significative differenze di genere anche nell’incidenza, nell’aggressività, nella progressione, nella prognosi e nella risposta alla terapia in molte tipologie di tumori comuni ai due sessi. Il punto del dott. Alberto Vannelli, Primario Chirurgia Ospedale Valduce – Como, Presidente Erone onlus

L’oncologia, sostantivo di genere femminile, è la branca della medicina riguardante lo studio e la cura dei tumori, sostantivo di genere maschile. La differenza di genere è argomento così rilevante da spingere la Piattaforma d’azione della IV Conferenza mondiale sulle donne, tenutasi a Pechino nel 1995 ad ammettere come la “ricerca medica sia basata prevalentemente sugli uomini”.

L’attenzione al genere dovrebbe essere una scelta strategica di politica sanitaria per tutte quelle malattie come i tumori, che presentano importanti differenze tra i due sessi non solo nell’incidenza, ma anche nella sintomatologia, nella prognosi e nella risposta ai trattamenti. Nonostante l’Organizzazione Mondiale della Sanità, in un documento sulle politiche sanitarie europee del terzo millennio, identificasse la centralità del “genere” quale elemento portante per la promozione della salute, ci sono voluti molti anni per ottenere dei risultati significativi.

Da noi questo lungo percorso si è realizzato con la Direttiva PCM del 11 giugno 2015 che ci porta oggi a celebrare la sesta Giornata Nazionale della Salute della Donna; lo slogan di quest’anno: “la tutela della salute delle donne è un vantaggio per tutta la società”. La data, scelta per ricordare la nascita del premio Nobel Rita Levi Montalcini, per ironia della sorte coincide con la nascita del grande filosofo Immanuel Kant responsabile secondo alcuni, di aver fondato una filosofia moderna occidentale basata sulla ragione, oppressiva per le donne.

Dott. Alberto Vannelli

Sesso e genere restano termini ben distinti; il primo attiene alle caratteristiche biologiche: morfologia, interna ed esterna, corredo cromosomico, caratteristiche ormonali, il secondo concerne la sfera socioculturale dell’individuo. La riflessione filosofica sulla differenza tra i sessi come ricordava Dario Cillo, è senza alcun dubbio uno dei punti cruciali della storia, come frattura politica, trasformazione economica dell’epoca moderna, e dell’eternità delle questioni filosofiche.

Alla base di alcuni tipi di tumore ci sono differenze di sesso: esclusive per prostata e ovaio, quasi per la mammella. Studi epidemiologici hanno recentemente evidenziato significative differenze di genere anche nell’incidenza, nell’aggressività, nella progressione, nella prognosi e nella risposta alla terapia in molte tipologie di tumori comuni ai due sessi.

La sopravvivenza per il tumore dell’urotelio, rene e melanoma è migliore nelle donne mentre nella vescica per gli uomini. Nel cancro colorettale, terzo tumore più comune nel mondo, si è osservata un’incidenza più bassa nelle donne probabilmente grazie agli estrogeni. Gli uomini, però, appaiono più inclini a sviluppare un tumore nel lato sinistro del colon: forma meno aggressiva.

Anche i fattori di rischio sono diversi tra uomini e donne: l’alcol, il fumo e le diete povere di calcio, latte e fibre, hanno un peso considerevole per il genere maschile, mentre per quello femminile solamente l’alimentazione. Stili di vita fondamentali anche nel carcinoma endometriale, favorito proprio dall’obesità.

Il tumore del polmone è in crescita esponenziale nelle donne anche a causa dell’aumento del consumo di tabacco. Il tumore alla mammella, appannaggio quasi esclusivo delle donne, riconosce diversi fattori per lo più legati alla sfera socioculturale della donna: obesità, tabagismo, abuso di alcol e sedentarietà.

Anche gli effetti collaterali dei farmaci antitumorali sono diversi: gli uomini hanno una minore incidenza di mucosite orale, ma tassi più alti di tossicità intestinale. Le donne sono anche maggiormente soggette a nausea e vomito a causa della minore attività dei farmaci antiemetici. Gli effetti collaterali dei chemioterapici sono diversi: minore incidenza di mucosite orale negli uomini, ma tassi più alti di tossicità intestinale. Le donne sono maggiormente soggette a nausea e vomito per la minore risposta ai farmaci antiemetici.

La prevenzione – sostantivo di genere femminile – resta l’arma vincente contro il tumore: sangue occulto, mammografia, test per Papilloma virus e pap-test, hanno cambiato radicalmente la storia dell’oncologia in rosa. I greci avevano molti termini per indicare il tempo, Kairos in particolare significa: “momento giusto o opportuno”. Nella società italiana portatrice di tradizioni differenti per provenienza e storia, è questo il momento giusto per garantire e consolidare la tutela della salute delle donne quale vantaggio per tutta la società; una migliore comprensione di queste differenze può orientare le strategie terapeutiche per un’oncologia sempre più di precisione, come ricordava Umberto Veronesi.

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