Pisa, 30 maggio 2019 – Il 31 maggio, come ogni anno dal 1988, l’Organizzazione Mondiale della Sanità celebra la Giornata mondiale senza tabacco – World no tobacco day. Sembra superfluo continuare a parlare di danni alla salute causati dal fumo ma, mentre tutti sanno che “il fumo fa male”, in Italia ci sono ancora più di 12 milioni di fumatori ed ogni anno quasi 80.000 muoiono per malattie fumo-correlate.
Ogni operatore sanitario non può ignorare l’impatto di questi numeri nella sua pratica quotidiana e il suo potenziale ruolo nel ridurne le dimensioni. I dati aggiornati del “Rapporto nazionale sul fumo in Italia 2019” saranno presentati il 31 maggio al “XXI convegno nazionale tabagismo e servizio sanitario nazionale” all’Istituto Superiore di Sanità a Roma.
Il tema celebrativo del World no tobacco day scelto quest’anno è “Tabacco e la salute dei polmoni”, che ha lo scopo di richiamare l’attenzione in particolare sulle malattie polmonari causate dal fumo. Il fumo infatti, una miscela di oltre 7.000 sostanze nocive, è la più importante causa di cancro ai polmoni e di Broncopneumopatia cronica ostruttiva – BPCO, una malattia respiratoria cronica che può portare all’insufficienza respiratoria con necessità di ossigenoterapia continuativa.
Chi fuma ha una probabilità 11 volte maggiore di ammalarsi di cancro polmonare e 4 volte maggiore di ammalarsi di BPCO rispetto a chi non ha mai fumato. Il fumo, inoltre, accelera la naturale riduzione della funzione respiratoria che si osserva con l’avanzare dell’età, così il fumatore può ritrovarsi con “polmoni vecchi” quando è ancora giovane; come screening infatti, si raccomanda a ogni fumatore di effettuare una spirometria per evidenziare un’eventuale ostruzione al flusso aereo, così come si raccomanda di misurare la pressione arteriosa per valutare un’eventuale presenza di ipertensione sistemica.
Altri effetti nocivi respiratori del fumo riguardano lo sviluppo e la riacutizzazione di asma bronchiale, la facilitazione delle infezioni respiratorie e le apnee ostruttive nel sonno, che sono 2 volte più probabili tra i fumatori.
L’impegno nella prevenzione delle patologie respiratorie fumo-correlate della Pneumologia dell’Aou pisana (diretta dal prof. Antonio Palla) si concretizza nell’attività del Cest-Centro per lo studio e il trattamento del tabagismo dove gli pneumologi svolgono un programma di aiuto alla cessazione del fumo basato su terapie farmacologiche in associazione a un counselling di tipo comportamentale.