Grosseto, 9 maggio 2019 – È in calendario domani, venerdì 10 maggio, la Giornata mondiale delle Malattie Reumatiche, un appuntamento che si rinnova ogni anno per promuovere la consapevolezza e la corretta informazione così come la prevenzione, la diagnosi e l’accesso ai percorsi specialistici diagnostico-terapeutici dedicati alle malattie reumatiche.
Nella provincia di Grosseto è attivo da molti anni l’ambulatorio di Reumatologia presso il Misericordia, coordinato dal dottor Marco Piazzini, mentre sul territorio intervengono due specialisti che visitano a Massa Marittima, Follonica, Orbetello, Pitigliano e Castel del Piano.
“Il nostro ambulatorio possiede le risorse per trattare tutte le patologie reumatiche, da quelle degenerative di origine meccanica, infiammatorie croniche, come artriti e connettiviti, a quelle autoimmuni come artrite reumatoide e psoriasica – spiega Piazzini – Ogni anno nella zona di Grosseto vengono effettuate circa 4.500 prestazioni. Il paziente accede al servizio tramite richiesta del proprio medico per prima visita reumatologica e successivamente viene inserito all’interno del PDTA (percorso diagnostico terapeutico assistenziale) che chiama in causa anche altre professionalità, tra cui il radiologo, che in collaborazione con noi seguono i diversi step previsti dalla cura”.
L’attività della Reumatologia del Misericordia, oltre alla visita clinica, prevede la possibilità di eseguire esami strumentali come la capillaroscopia e terapie infiltrative; inoltre esiste anche un servizio di Day Service per le malattie reumatiche, dedicato prevalentemente alle terapie infusionali. I reumatologi collaborano infine con gli altri reparti offrendo consulenza in caso di necessità.
Le malattie reumatiche colpiscono il 10% degli italiani. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità sono la prima causa di dolore e disabilità in Europa e al secondo posto, dopo quelle cardiache, per conseguenze invalidanti e per danni sociali dovuti alle numerose giornate di assenza lavorativa provocate.
Chi ne soffre deve fare i conti con dolore e disabilità, e nelle forme più gravi vede compromessa la qualità della vita, la possibilità di avere un’occupazione, compromettendo a volte persino le relazioni sociali; spesso esordiscono in età giovane, impattando sulla salute riproduttiva.
Le malattie reumatiche autoimmuni, causano disturbi a carico dell’apparato locomotore e in generale dei tessuti connettivi dell’organismo. Rappresentano un gruppo estremamente eterogeneo di malattie e si presentano con espressione e gravità differenti.
“Le malattie reumatiche sono più di 150 e tutte si manifestano con sintomo di dolore. Le patologie degenerative sono le più comuni, tra queste l’artrosi è la più rappresentata – aggiunge Piazzini – Il dolore però può essere molto diverso a seconda della malattia e deve essere identificato con precisione. Pertanto anche in questo ambito è di fondamentale importanza la diagnosi precoce che consente di poter attivare rapidamente la terapia farmacologia più adatta, rendendo possibile il blocco dell’evoluzione della patologia. Questo ci aiuta a limitare inutili sofferenze al paziente e ad abbassare notevolmente il rischio di disabilità che spesso queste malattie possono causare nel normale svolgimento della vita quotidiana”.
“Un esame che permette una diagnosi dirimente del fenomeno di Raynaud è la capillaroscopia – spiega Piazzini – Si tratta di una strumentazione che analizza in profondità lo stato del vasi del microcircolo, i capillari, per rilevare la presenza di alterazioni. Con questa tecnica si riesce a diagnosticare la patologia distinguendo se si presenta da sola (forma primitiva, nel 90% dei casi) o se è invece sintomo a sua volta di gravi malattie autoimmuni in particolare delle connettiviti (forma secondaria, nel 10% dei casi)”.
Anche l’ospedale di Grosseto rientra nel circuito dei Bollini Rosa di Onda – Osservatorio Nazionale sulla salute della donna e di genere che quest’anno promuove l’iniziativa dedicata alle malattie reumatiche autoimmuni nelle donne.
“Una delle malattie reumatiche comuni è l’osteoporosi. Colpisce il metabolismo osseo ed è caratterizzata da ridotta massa minerale e deterioramento del tessuto osseo, con conseguente aumento del rischio di fratture. È più frequente nelle donne, soprattutto dopo i 50 anni, e in Italia ne soffre il 13% della popolazione – conclude Piazzini – Trattiamo i pazienti affetti da questa patologia con una terapia che associa farmaci specifici a cicli di vitamina D e li teniamo costantemente sotto controllo attraverso esami periodici del sangue e di densitometria ossea (MOC)”.