Genova, 11 giugno 2020 – Nei mesi di febbraio e marzo 2020, il Sistema sanitario regionale della Liguria ha retto bene consentendo di potenziare la scorta strategica di sangue e plasma per le maxi-emergenze che ora conta 200 unità di 0 positivo, 20 unità di 0 negativo e 50 unità di A positivo, uno dei record maggiormente positivi garantiti negli ultimi anni in termini di livelli di sicurezza. I dati complessivi della raccolta associativa regionale, nel primo trimestre 2020, registrano per il mese di febbraio 348 unità in più rispetto al 2019, 310 unità ulteriori nel mese di marzo e un incremento di 329 unità nel mese di aprile.
“Grazie alla forte e costante integrazione tra servizi trasfusionali e associazioni di volontariato dei donatori di sangue è stato possibile garantire la terapia trasfusionale a tutti i pazienti che ne hanno avuto necessità – commenta Vanessa Agostini, direttore Struttura regionale di coordinamento per le attività trasfusionali – È importante sottolineare che proprio le sedi di raccolta associative hanno registrato un incremento positivo della raccolta sangue confermando il ruolo fondamentale che rivestono nell’ambito dell’attività di raccolta extraospedaliera. Il ringraziamento più sentito va ai donatori il cui gesto prezioso ha un ruolo insostituibile per la collettività intera ed è riconosciuto e tutelato dalla legge italiana”.
“Il 14 giugno si celebra la giornata mondiale del donatore di sangue. L’OMS ha scelto questa data in onore di Karl Landsteiner che, con la scoperta dei gruppi sanguigni nel 1900, gettò le basi scientifiche e tecniche della trasfusione moderna – sottolinea Alessandro Casale, presidente regionale Avis – Prima di allora le trasfusioni di sangue erano tentativi dall’esito incerto. Questo ci fa capire ancora di più l’importanza di un gesto, quello della donazione di sangue, che è allo stesso tempo emotivo e ragionato. Con lo stesso sentimento, i donatori e volontari Avis hanno risposto all’appello anche nei mesi di lockdown che hanno messo a dura prova tutto il sistema sanitario, assicurando la loro preziosa disponibilità e recandosi responsabilmente a compiere quel gesto che era, ed è ancora oggi, fondamentale per la salute di chi soffre”.
Per quanto riguarda la donazione di plasma in aferesi, prelevato attraverso l’uso di separatori cellulari, si registra un calo del 3.3%: “Si tratta di un trend che dovremo invertire perché la donazione di plasma è una risorsa strategica – sottolinea Vanessa Agostini – consente infatti la produzione di medicinali plasmaderivati, ad esempio le immunoglobuline, necessari per curare ogni giorno migliaia di pazienti affetti da immunodeficienze primitive e secondarie, disordini neurologici e non solo. Il plasma è anche necessario per il trattamento di gravi difetti combinati di fattori della coagulazione oppure coagulopatie dovute a grave insufficienza epatica o trasfusioni massive in corso di traumi o di chirurgia maggiore; va pertanto riconosciuto al donatore di plasma un ruolo fondamentale”.
“Adesso più che mai, c’è bisogno di riscoprire il valore dell’impegno civile – aggiunge Andrea Grande, vicepresidente regionale Fidas – Non sarà un’estate come tante altre: i sacrifici saranno tanti. Rendiamola speciale non solo per quello ma anche per i tanti gesti di solidarietà che tutti possiamo compiere”.
Nelle prossime settimane partirà la campagna estiva di comunicazione con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini alla donazione di sangue e plasma: i testimonial della campagna saranno gli stessi donatori che, con il proprio volto e la propria voce, ricorderanno l’importanza della donazione, un gesto gratuito e semplice che può salvare molte vite.