A cura dei proff. Gaetano Paludetti, direttore dell’Area Clinica Area Testa e Collo della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, professore ordinario di Otorinolaringoiatria dell’Università Cattolica, e Anna Rita Fetoni, professore aggregato di Clinica otorinolaringoiatrica, dirigente medico della UOC di Otorinolaringoiatria della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS
Roma, 3 marzo 2020 – Oggi, 3 marzo, si celebra la Giornata Mondiale dell’Udito promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS per sensibilizzare su come prevenire la sordità e la perdita dell’udito e promuovere l’assistenza alle patologie uditive in tutto il mondo. Ogni anno, l’OMS decide il tema e per quest’ anno il titolo dato è “hearing for life” ovvero “l’udito per la vita” per sensibilizzare verso gli effetti sulla qualità della vita che la perdita uditiva determina. L’idea di fondo è richiamare l’attenzione sull’importanza di identificare precocemente un’eventuale perdita dell’udito e intervenire precocemente e in modo adeguato dal bambino all’anziano.
I messaggi chiave per la giornata del 2020 promossa dall’OMS vogliono sottolineare come in tutte le fasi della vita, la comunicazione e la buona qualità dell’udito siano necessarie per lo sviluppo e l’integrazione nella società. Per coloro che hanno la perdita dell’udito, interventi appropriati e tempestivi possono facilitare l’accesso all’istruzione, all’occupazione e alla comunicazione, nel bambino e le famiglie per una completa integrazione e scolarizzazione mentre per l’anziano l’udito significa il mantenimento della qualità della vita, evitare l’isolamento sociale e la depressione con conseguenze ancora oggetto di studio sul detrimento cognitivo. Inoltre, OMS evidenzia l’importanza di interventi tempestivi e la creazione di servizi per l’identificazione e l’intervento precoce dell’ipoacusia resi disponibili attraverso il sistema sanitario di ogni Paese aderente.
La sensibilizzazione verso le patologie uditive è indubbiamente importante considerando che la sordità colpisce 1:1000 bambini alla nascita, è la terza causa di disabilità cronica dopo ipertensione arteriosa e le malattie degenerative artrosiche, e sono affetti da ipoacusia circa un terzo dei pazienti oltre i sessantacinque anni e la metà degli ultraottatacinquenni. La sordità colpisce i lavoratori di molti settori industriali e nonostante le campagne di sensibilizzazione e di prevenzione ne sono affetti circa il 16% degli impiegati in Europa e Paesi sviluppati con un incremento nei paesi in via di sviluppo.
La prevenzione è un aspetto determinate per il riconoscimento precoce dei pazienti a rischio ed il trattamento oggi è possibile con numerose soluzioni rispetto al passato. La Fondazione e in particolare l’unità Operativa di Otorinolaringoiatria è all’avanguardia nella diagnosi, trattamento e nella ricerca traslazionale di nuove opportunità di cura.
Il Policlinico Gemelli è stato tra i primi Ospedali a garantire lo screening audiologico universale negli oltre 3.500 bambini che ogni anno nascono e quindi è possibile una diagnosi precoce dell’ipoacusia e il trattamento. Inoltre, è Centro di riferimento di secondo livello regionale per la diagnosi dei bambini che effettuano lo screening nella nostra regione.
Dal punto di vista clinico la cura della sordità avviene con la protesizzazione acustica convenzionale e nei casi di ipoacusia grave profonda con gli impianti cocleari. Nel nostro Policlinico vengono seguiti oltre 400 pazienti portatori di impianto cocleare e il nostro Centro è coinvolto in progetti di ricerca anche di interesse nazionale. In particolare si stanno studiando modalità di miglioramento delle performance degli impianti cocleari per l’ascolto in situazioni complesse come la comunicazione telefonica e la percezione della musica anche attraverso l’introduzione di training musicali nei pazienti impiantati. Infine abbiamo un programma di valutazione e trattamento con protesizzazione acustica ed impianto cocleare nei pazienti anziani al fine di valutare le possibilità di contrastare l’insorgenza del deterioramento cognitivo nell’anziano.
Un punto strategico del nostro impegno è la ricerca traslazionale volto allo studio di nuovi approcci di terapia La conoscenza dei meccanismi che portano alla sordità rimane un punto fondamentale per la cura, i ricercatori dell’UOC di otorinolaringoiatria sono da anni impegnati nello studio clinico e dei modelli sperimentali delle cause genetiche e dei meccanismi di danno ossidoriduttivo che portano alla degenerazione delle cellule ciliate dell’orecchio interno, volti a introdurre molecole innovative e di medicina personalizzata per il trattamento della sordità da rumore, da farmaci ototossici e causate dall’invecchiamento.
Infine, nell’ambito della sperimentazione di nuove soluzione di trattamento si stanno svolgendo studi sull’impiego di cellule staminali mesenchimali adulte e di terapia genica. Nei prossimi anni probabilmente queste terapie potranno affiancare e migliorare i risultati che al momento sono garantiti dalla protesizzazione acustica e dagli impianti cocleari. La ricerca è finanziata anche grazie a progetti di ricerca di interesse nazionale oltre che da risorse dell’IRCCS.