Torino, 24 ottobre 2017 – Dalla ricerca della Fondazione per l’Osteoporosi o.n.l.u.s., risulta che l’osteoporosi è una malattia diffusa e sottostimata: molte donne non sono consapevoli di essere a rischio. Nella popolazione femminile over 65, oltre il 33% è colpita da osteoporosi, il 47% da osteopenia e il 17% è andato incontro ad almeno una frattura non traumatica.
Solo una prevenzione precoce e cure tempestive possono far diminuire drasticamente il numero di malati. Prevenire la malattia significa correggere i fattori di rischio e seguire stili di vita corretti consultando il proprio medico.
“Chiediamo ai Medici di Medicina Generale di diffondere e applicare una prevenzione precoce intervenendo, anche senza richiesta specifica, sulle persone ritenute a rischio: per le donne subito dopo la menopausa, per gli uomini dopo i 55 anni”.
In occasione della Giornata mondiale dell’Osteoporosi,la Presidente della Fondazione per l’Osteoporosi o.n.l.u.s. il Cav. del Lav. Claudia Matta lancia un messaggio: PREVENZIONE PRECOCE E CURE TEMPESTIVE
e la necessità di sensibilizzare la popolazione verso una malattia assai diffusa e spesso sottostimata. I numeri sull’osteoporosi sono infatti allarmanti. In Italia sono 4 milioni e mezzo le persone colpite da osteoporosi (di cui un milione uomini) delle quali 18mila all’anno diventano disabili a causa di una frattura del femore da osteoporosi, con una mortalità negli uomini superiore a quella femminile.
La Presidente della Fondazione per l’Osteoporosi chiede ai Medici di Medicina Generale di lottare con noi per la PREVENZIONE per difendere dall’osteoporosi le persone finché sono sane o comunque in condizione di essere curate con successo.
L’International Osteoporosis Foundation lancia un allarme: spesso erroneamente l’Osteoporosi è considerata una malattia femminile, ma fratture osteoporotiche colpiscono un uomo su cinque di età superiore ai 50 anni. Inoltre, questo numero è previsto a salire drammaticamente visto che gli uomini di tutto il mondo stanno invecchiando rapidamente. Infatti, negli uomini c’è un maggior numero di fratture di femore a partire dai 50 anni con un tasso di mortalità pari al 37% nel primo anno dopo la frattura. Questo rende la mortalità maschile due volte superiore a quella femminile dopo una frattura all’anca.
La convinzione della Fondazione per l’Osteoporosi è che solo una prevenzione precoce e cure tempestive possono far diminuire drasticamente il numero di malati.