Giornata mondiale della Psiconcologia: il Gemelli in prima linea per sostenere il benessere emotivo dei pazienti
Roma, 8 aprile 2025 – Mercoledì 9 aprile si celebra per la prima volta la Giornata Mondiale della Psiconcologia, istituita dalla Presidente dell’International Psycho-Oncology Society (IPOS), Wendy Lam. L’obiettivo è di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di accogliere i bisogni psicologici ed emotivi ed integrarli nei percorsi di cura del paziente oncologico.
L’assistenza psicologica nel paziente oncologico è parte integrante dell’approccio integrato e multidisciplinare in oncologia, riconosciuta nelle principali linee guida internazionali. Tuttavia, non in tutte le strutture, anche di eccellenza, è prevista un’analisi sistematica dei bisogni psicologici nella popolazione oncologica che intraprende un percorso di cura, sia esso per una patologia precoce o per un tumore avanzato.
Inoltre, anche quando avvenga una diagnosi sistemica, ci si limita solitamente all’analisi delle criticità e aree di rischio, quale il distress psicologico, in rapporto alle quali stabilire l’eventuale presa in carico; solo raramente vengono valutate anche le risorse individuali, affettive e sociali del paziente, sulle quali poter lavorare al fine di stabilire un inquadramento diagnostico complessivo del paziente e la possibilità di intervento non solo di tipo reattivo, ma anche proattivo nel proprio percorso terapeutico.
Il Comprehensive Cancer Center (CCC) diretto dal prof. Giampaolo Tortora e l’Unità Operativa di Psicologia Clinica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, dispongono di un team dedicato all’area della Psico-oncologia, che si integra nei percorsi clinici assistenziali dei pazienti che ricevono diagnosi di malattia oncologica, proponendo percorsi di cura strutturati e sempre più personalizzati.
A tal proposito sono in corso diversi progetti clinici e di ricerca, introdotti con l’obiettivo di attivare una presa in carico precoce sin dalla diagnosi di malattia e proseguirla lungo tutto il continuum terapeutico.
Diversi studi suggeriscono l’ipotesi di un collegamento tra personalità e cancro. La personalità può influenzare indirettamente il rischio di cancro attraverso l’adozione di stili di vita poco salutari che comprendono anche la mancata prevenzione attraverso screening di controllo medico.
I dati a supporto di una correlazione tra tratti di personalità e sviluppo di una malattia neoplastica, ad oggi, sono pochi, pertanto, alla luce di queste considerazioni, e seguendo le direttive delle Linee guida internazionali in Psico-Oncologia, risulta di notevole importanza riconoscere tempestivamente la vulnerabilità psicologica dei malati di cancro, anche promuovendo al consapevolezza di quei tratti intrinseci di personalità come protettori facilitanti lo sviluppo e il processo di adattamento alla malattia.
Il Progetto “ONCO_STORIES – Stress, Traumi, Origine, Risposte psicologiche, relazioni Interpersonali ed Esperienze nella Storia clinica dei pazienti con il cancro” nasce infatti con l’obiettivo di ottimizzare la raccolta di informazioni circa il profilo cognitivo, emotivo, comportamentale e dei fattori protettivi, e degli eventi traumatici del paziente oncologico integrandole alle informazioni legate alla condizione clinica oncologica in modo trasversale e occupandosi di tumori che colpiscono diversi distretti del corpo sia nelle donne che negli uomini.
Lo studio si propone di analizzare le informazioni provenienti dalla valutazione multidimensionale del paziente e di esplorare l’eventuale presenza di correlazione tra gli aspetti psicologici e le condizioni cliniche della persona nel decorso della patologia neoplastica e se vi è una profilazione specifica con l’organo colpito.
Nell’ambito dell’innovativo Percorso Integrato Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PIDTA) fornito nella Breast Unit, diretta dal prof. Gianluca Franceschini e il Centro Komen Italia per i Trattamenti Integrati in Oncologia diretto dal dott. Stefano Magno, insieme all’Unità di Psicologia è stato costruito un piano di presa in carico strutturato per ogni paziente con recente diagnosi di tumore del seno.
Lo studio, che prende il nome di RAISE (Resources Assessment to Increase pSychological dEvelopment in Breast cancer Patients) rappresenta un modello concreto di applicazione sistemica e integrata degli psiconcologi, ritenuta uno dei fattori chiave nell’accreditamento di una Breast Unit, in base ai criteri Eusoma.
Il lavoro nasce proprio con l’intento di valutare i possibili fattori di rischio presenti al momento della diagnosi, come distress psicologico, sintomi di ansia e depressione, ma anche di indagare i fattori di protezione, ovvero le risorse individuali e affettive della paziente e agevolarne il rinforzo, laddove necessario, per poter fronteggiare il percorso di cura oncologico. L’obiettivo è quello di valutare l’impatto emotivo della malattia e di favorire una risposta trasformativa in linea con la crescita personale della paziente dopo un evento traumatico, come può essere quello di malattia.
Il triage Psiconcologico (TPO), effettuato al momento della preospedalizzazione presso l’Unità “Terapie integrate in Senologia”, prevede l’assegnazione di un codice, che emerge dall’integrazione tra il colloquio psicologico clinico e la correlazione dei diversi questionari somministrati in tre momenti del percorso di cura, che permette di stabilire e programmare interventi psicologici individualizzati sulla base dei bisogni emergenti della paziente.
La rilevazione precoce delle dimensioni psico sociale rappresenta il presupposto per individuare le persone che necessitano di interventi mirati, l’attivazione nelle diverse neoplasie e fasi di malattia, di percorsi psico oncologici di prevenzione, cura e riabilitazione del disagio emotivo, siano essi di supporto o più specificatamente psicoterapeutici risulta fondamentale per il paziente e per la sua famiglia.