Ferrara, 29 ottobre 2019 – Oggi si celebra la Giornata Mondiale contro l’Ictus Cerebrale. Si tratta di una patologia grave che colpisce ogni anno circa 200.000 persone nel nostro paese e circa 750 persone nella nostra provincia. A livello mondiale costituisce la prima causa di disabilità, la seconda causa di demenza dopo l’Alzheimer e la terza causa di morte nell’adulto.
Prevale nella fascia di età fra i 65-70 anni e oltre, ma si verifica anche in età giovanile sotto ai 45 anni. Oltre i 3/4 dei pazienti sono affetti da ictus ischemico, secondario a patologia trombotica o emboligena, che riduce la perfusione in una determinata area del cervello; 1/4 dei casi è invece affetto da ictus emorragico.
Alla luce delle attuali conoscenze sull’ictus cerebrale è indispensabile sapere ed affrontare tre fondamentali momenti:
- la prevenzione, mediante lo studio, la cura e, se possibile, l’abolizione dei possibili fattori di rischio (quali fumo, malattie metaboliche, aritmie cardiache);
- la terapia della fase acuta, che deve essere la più precoce possibile mediante somministrazione di farmaci fibrinolitici o di interventi endovascolari di riperfusione nei centri ospedalieri esperti;
- la fase riabilitativa, per consentire il massimo recupero dalla disabilità residua.
Il PDTA Ictus
Per assicurare a tutti i cittadini un rapido avvio dei trattamenti più efficaci, è attivo nella nostra provincia un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) Ictus a valenza interaziendale (che coinvolge, dunque, entrambe le aziende sanitarie), recentemente rivisto e aggiornato. Questo definisce la rete degli interventi da attuare, dalla fase del sospetto diagnostico alla fase riabilitativa.
Come funziona il percorso
Quando il paziente viene soccorso per sospetto ictus dagli operatori del 118 questi attivano rapidamente, già dal domicilio del paziente, tutta la rete degli interventi che risulterà già pronta per la fase diagnostica e terapeutica all’ospedale di Cona, dove il paziente verrà condotto.
Il fattore tempo è essenziale, in quanto “il tempo perso è ‘cervello’ perso: Time is Brain”. Infatti, quando si verifica, l’ictus ischemico colpisce immediatamente un’area cerebrale ristretta, circondata da un’area definita “penombra ischemica” che, pur essendo in grave sofferenza, può ancora essere recuperata se rapidamente riperfusa. Analogamente all’infarto del miocardio l’ictus è una patologia tempo-dipendente e gli interventi terapeutici hanno maggior successo se avviati entro le prime ore.
Come viene trattato l’ictus all’ospedale di Cona
Presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara è operativa una “Stroke Unit” di II livello, costituita da un team di professionisti neurologi, neuroradiologi, neuroradiologi interventisti, neurochirurghi e chirurghi vascolari, in grado di effettuare una diagnostica neuroradiologica di alta complessità e di dispensare tutti i trattamenti attualmente riconosciuti come efficaci, a seconda delle varie situazioni cliniche, come la terapia fibrinolitica endovenosa, la riperfusione meccanica mediante tecniche endovascolari o la TEA carotidea in urgenza.
L’assistenza della Stroke Unit, collocata all’interno dell’Unità Operativa di Neurologia, ha anche una valenza terapeutica, tanto che si rileva un’elevata sopravvivenza dei pazienti a 3 mesi dell’evento acuto, superiore al 93% dei casi ricoverati. Il 50% dei pazienti torna al proprio domicilio senza esiti rilevanti. Inoltre, a tutti i pazienti è assicurata una precoce valutazione fisiatrica e fisioterapica già in fase acuta, trattamento che continuerà nei reparti di Riabilitazione o presso i Reparti di Lungodenza degli ospedali del territorio, se sono presenti disabilità.
È importante che la cultura della “lotta contro il tempo” per superare l’ictus diventi patrimonio di tutti e, in prima istanza, dei pazienti. Come suggerito nella campagna di sensibilizzazione dedicata, proposta dalla regione Emilia-Romagna, chi avverte sintomi che possono essere tipici di un ictus non deve aspettare ma deve prontamente chiamare il 118 per far scattare la rete assistenziale dedicata, unica risorsa in grado di offrire realmente gli strumenti per vincere questa grave patologia.