Roma, 20 gennaio 2022 – Anche con l’Epilessia si può splendere e brillare, nonché realizzare i propri sogni e desideri. In occasione della Giornata Internazionale per l’Epilessia, in programma il 14 febbraio prossimo, la LICE – Lega Italiana Contro l’Epilessia lancia “Io vedo le stelle”, una campagna di sensibilizzazione contro lo stigma sociale che comporta l’esclusione di chi convive con l’Epilessia da una vita normale.
“Il nostro obiettivo – spiega Laura Tassi, presidente della LICE – è scardinare l’atteggiamento di rassegnazione e non accettazione con cui spesso convive chi è affetto da Epilessia, ma soprattutto lo stigma sociale ancora troppo diffuso nella comunità e che vede chi è affetto da questa patologia escluso da una vita ricca delle opportunità a cui accedono gli altri. Vivere con l’Epilessia significa vivere con una malattia cronica che impatta globalmente sulla vita quotidiana, non solo per gli aspetti esclusivamente sanitari, ma soprattutto sui rapporti con le persone, la scuola, il mondo del lavoro. L’Epilessia è una condizione che stigmatizza l’individuo e su questa problematica sociale la strada da percorrere è ancora lunga. Ringraziamo i nostri partner, Umberto Guidoni per la testimonianza e in particolar modo l’Agenzia Spaziale Italiana che ci ha ospitato e supportato nella realizzazione di questa attività”.
Testimonial scelto per la campagna Umberto Guidoni, l’astronauta italiano che nel 2001 fu il primo europeo a mettere piede sulla Stazione Spaziale Internazionale – ISS, protagonista di un video messaggio rivolto alle persone con Epilessia e presente all’evento celebrativo della LICE ospitato il 14 febbraio all’ASI – Agenzia Spaziale Italiana.
Un messaggio rivolto alla comunità e che invita chi convive con questo disturbo a non arrendersi alla propria condizione, ma anzi a raggiungere la consapevolezza che – con il giusto supporto – una migliore qualità della vita oggi è assolutamente possibile. E che anzi, seppur in presenza di un disturbo neurologico potenzialmente invalidante, è possibile fare tutto, persino l’astronauta e “uscire a riveder le stelle”.
Anche quest’anno, in occasione della Giornata Internazionale per l’Epilessia, si rinnova la tradizionale illuminazione dei monumenti italiani. Alle ore 20.00 del 14 febbraio, infatti, molti dei monumenti delle principali città italiane, a partire dal Colosseo, si coloreranno di viola, il colore della lotta all’Epilessia.
Una ricorrenza internazionale che quest’anno in Italia coincide con il 50° anniversario della LICE, la Società Scientifica che da mezzo secolo è impegnata nella ricerca sull’Epilessia, nella formazione scientifica degli specialisti, nell’assistenza e informazione di chi convive con questa patologia e delle proprie famiglie.
“Siamo molto orgogliosi di questo traguardo – spiega Oriano Mecarelli, Past president LICE – rappresentiamo una delle Società Scientifiche italiane dalla più lunga tradizione. In questa occasione rinnoviamo il nostro impegno che si svolge su più fronti, con la formazione per gli epilettologi e l’organizzazione di convegni e congressi rivolti a chi cura l’Epilessia, il sostegno alla ricerca, un’adeguata informazione e assistenza alla comunità delle Persone con Epilessia e alla collaborazione con le associazioni dei pazienti e dei caregiver, per sostenere le attività rivolte alle istituzioni”.
Nei Paesi industrializzati, l’Epilessia interessa circa 1 persona su 100. Questa patologia si può verificare in tutte le età, con due maggiori picchi di incidenza, uno nei primi anni di vita e l’altro – sempre più elevato – nelle età più avanzate. Attualmente si calcola infatti che in Italia ogni anno si verifichino 86 nuovi casi di epilessia nel primo anno di vita, 20-30 nell’età giovanile/adulta e 180 dopo i 75 anni.
Alla base dell’alto tasso di incidenza nel primo anno di vita ci sono soprattutto fattori genetici e rischi connessi a varie cause di sofferenza perinatale, mentre per gli over 75 la causa risiede nel concomitante aumento delle patologie epilettogene legate all’età: ictus cerebrale, malattie neurodegenerative, tumori e traumi cranici.