Roma, 18 maggio 2020 – In occasione della Giornata del malato oncologico IFO – Regina Regina Elena e San Gallicano – durante l’emergenza non si è mai fermato e ha, in talune specialità, aumentato il numero dei pazienti presi in carico.
Alcuni esempi: la radioterapia ha aumentato del 24% le prestazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, la chirurgia senologica il 26 %, come all’incirca la neurochirurgia. Bene anche la chirurgia toracica. In aumento inoltre la chirurgia robotica urologica, cervico-facciale ed epatobiliopancreatica.
Le oncologie hanno registrato anch’esse una percentuale di aumento dei ricoveri, la flessione degli accessi ambulatoriali è invece stata ampiamente compensata da modalità innovative di interazione.
Infatti il sistema di teleconsulto e telemedicina, attivato da metà marzo, ha raggiunto un totale 1.371 pazienti che hanno generato 6.000 interazioni complessive, di questi 700 i pazienti oncologici contattati ed invitati sulla piattaforma OncOnline per un totale di 2.790 interazioni complessive.
La linea telefonica di supporto psicologico per pazienti oncologici “Parla con noi” ha registrato 23 primi colloqui e 13 supporti psicologici in poco meno di un mese.
La linea di ascolto attivo “Info, mi prendo cura dite” attivato alla vigilia di Pasqua ed attivo 7 giorni su 7 compresi i festivi ha registrato 65 chiamate. Oltre 135 le persone che ci hanno contattato attraverso le piattaforme social da aprile ad oggi per un totale di 400 interazioni.
Grande successo ha avuto il progetto di consegna a domicilio di farmaci oncologici e biosimilari che interessa mensilmente 180 pazienti per circa 450 consegne di terapie. Il triage di accesso agli Istituti ha interessato 25.764 persone tra pazienti e accompagnatori filtrati attraverso misurazione temperatura tramite video termoscanner, misurazione della saturazione dell’ossigeno tramite saturimetro e breve questionario.
“Sono lieto di comunicare proprio in occasione della giornata del malato oncologico – dichiara Francesco Ripa di Meana, direttore generale di IFO – che durante la fase di emergenza abbiamo mantenuto, con le adeguate precauzioni, il volume delle prestazioni cliniche previste e preso in carico, con modalità innovative, molti altri pazienti. Da questa sfida abbiamo imparato ad innovare la relazione con il malato. È stato possibile, tenendo sempre al centro la sicurezza del paziente, e con una nuova flessibilità che ha reso il nostro ospedale più permeabile e vicino al paziente. Abbiamo imparato molto e da queste linee innovative ci muoveremo d’ora in avanti”.