Grosseto, 7 luglio 2020 – Accompagnare sempre un’ecografia alla semplice visita: si chiama “valutazione ginecologica” la nuova formula introdotta dall’Azienda Usl Toscana Sud Est in tutta l’area grossetana per ottimizzare la valutazione delle pazienti ginecologiche permettendo ai medici di dare risposte più immediate ed efficaci.
È il nuovo pacchetto assistenziale pensato dai professionisti dell’Azienda generato da un’attenta analisi delle richieste di prestazioni ginecologiche arrivate all’Ospedale Misericordia e ai distretti territoriali, sulle orme del lavoro sull’appropriatezza terapeutica delle prestazioni e sui livelli essenziali di assistenza portato avanti dalla Regione Toscana.
Lo spiega Fabrizio Signore, Direttore UOC Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale Misericordia che ha condotto lo studio preliminare insieme ai suoi collaboratori: “Fino ad oggi, alla quasi totalità dei casi di donne che eseguivano la visita ginecologica, veniva prescritta l’ecografia pelvica. A quel punto la paziente doveva per forza riprogrammare l’esame diagnostico con ulteriore allungamento dei tempi di attesa e con un conseguente disagio. Siamo arrivati alla conclusione che ormai non è più pensabile eseguire la semplice visita senza l’ausilio dell’ecografia a completamento della valutazione ginecologica. Anche le indicazioni della Società Italiana di Ecografia Ostetrica e Ginecologica vanno in questa direzione. La Regione Toscana ha già predisposto i nuovi codici per prenotare questa nuova prestazione e noi in Azienda siamo organizzati per erogarla”.
“Restano sempre valide – conclude Signore – le indicazioni sulla tempistica in cui eseguire i controlli ginecologici, fondamentali per la prevenzione. Il mio consiglio è quello di seguire per lo screening del carcinoma della cervice uterina i programmi della Regione Toscana, attenendosi all’invito a eseguire il pap test e/o l’HPV test a partire dai 25 anni. Per quanto riguarda la “valutazione ginecologica“ (visita ed ecografia) consiglio un appuntamento, preferibilmente annuale, soprattutto a partire dai 40 anni perché l’intervallo tra i 40 e i 70 è la fascia di età in cui si è più a rischio di neoplasie ginecologiche”.