Milano, 24 luglio 2020 – Gianfranco Parati, direttore scientifico dell’Auxologico e professore ordinario di medicina cardiovascolare all’Università di Milano-Bicocca è stato eletto Chairman del Council on Hypertension e in seguito presidente della sezione ipertensione dell’European Society of Cardiology (ESC): si tratta di un riconoscimento davvero esaltante per tutta la medicina italiana che, sia nel periodo dell’emergenza Covid che nel periodo attuale, continua a raccogliere i frutti internazionali di un impegno costante e di grande qualità scientifica. Ecco come il prof. Gianfranco Parati commenta la notizia della sua nomina.
Prof. Parati, cosa rappresenta questo incarico?
La European Society of Cardiology (ESC) è oggi la più grande Società Cardiologica al mondo, avendo superato da tempo le Società Americane, e include cardiologi da tutto il mondo, dall’Asia all’America Latina oltre che dall’Europa. Nell’ambito di questa Società, ai cui Congressi annuali partecipano spesso più di 35.000 cardiologi, vi è un forte interesse verso l’ipertensione arteriosa, che continua a rappresentare il più importante fattore di rischio per malattie cardiovascolari.
Per questa ragione, all’interno della ESC da parecchi anni è stato costituito uno specifico Council on Hypertension che ha il compito di coordinare studi e ricerche sull’ipertensione, insieme alla European Society of Hypertension (fondata dal Prof. Zanchetti) e alla World Hypertension League (di cui sono Segretario Generale), organo associato all’Organizzazione Mondiale della Sanità, e di fornire formazione specifica a medici e pazienti in tutto il mondo, in particolare in ambito cardiologico.
I ruoli direzionali in questo Council sono tutti elettivi e la elezione è fatta via web internazionale da tutti i soci. La mia elezione è il risultato di un consenso internazionale sulla mia persona e rappresenta un riconoscimento per la nostra scuola, iniziata dal Prof. Zanchetti e continuata dal Prof. Mancia e poi da me stesso e altri colleghi milanesi, come leader internazionale nel campo della ipertensione arteriosa.
Quale durata ha la sua nomina e a quali compiti specifici assolve?
L’elezione è come “Chairman elect” cioè come Presidente che entri in carica tra due anni ma che già operi a tutti gli effetti come vice-presidente per il periodo 2020-2022. Quindi sarò coinvolto per 4 anni in questa leadership. Mio compito sarà coordinare e promuovere la lotta all’ipertensione arteriosa, gli studi sui suoi meccanismi, sulla sua diagnosi (tecniche di misurazione della pressione) e sulla sua terapia, la riduzione del rischio cardiovascolare e la prevenzione degli eventi in ambito cardiologico. Il tutto in collaborazione e all’interno del Board di direzione dei vari enti che costituiscono la European Society of Cardiology.
Come ha accolto questo prestigioso incarico? Come l’ha vissuto?
Ho ricevuto congratulazioni ed attestati di stima da tutto il mondo. È un compito impegnativo, che si inserisce tuttavia in un percorso internazionale in cui sono molto attivo da anni, prima come coordinatore dei gruppi di studio della European Society of Hypertension e ora come Secretary General della World Hypertension League.
In questo compito sarò assistito da miei validi collaboratori dell’Auxologico di cui sono direttore scientifico, come il Prof. Grzegorz Bilo, il Dr. Martino Pengo, la Dr.ssa Camilla Torlasco, il Prof. Paolo Salvi, il Dr. Juan Eugenio Ochoa, l’Ing Andrea Faini, la Prof.ssa Carolina Lombardi, il Prof. Luigi Badano, e la Dr.ssa Denisa Muraru.
Per me è un grande onore che accetto con spirito di servizio verso questa grande Società Internazionale e verso i nostri pazienti cardiologici e ipertesi. È motivo di prestigio e di riconoscimento anche per la cardiologia italiana che ha visto quest’anno altri suoi eccellenti membri eletti in diverse funzioni.