Palermo, 19 giugno 2024 – Si apre questo pomeriggio a Palermo il XXIII Congresso nazionale dell’Area Culturale Dolore (ACD) organizzato dalla Società Italiana di Anestesia Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva-SIAARTI (19-21 giugno, Palazzo Fondazione Sant’Elia), presieduta dal prof. Antonino Giarratano (Università di Palermo). L’evento richiamerà nel capoluogo siciliano oltre 500 specialisti in Anestesia e Rianimazione che si dedicano alla medicina del dolore e alle cure palliative.
“Il Congresso ACD rappresenta un’occasione di confronto e accrescimento culturale e professionale imperdibile per tutti i professionisti interessati a gestire la complessità del paziente con dolore, nelle sue molteplici presentazioni dall’acuto, al persistente, al cronico”, spiega il prof. Giarratano, responsabile scientifico dell’evento.
“Il Comitato Scientifico del Congresso ha coinvolto i maggiori esperti sul tema dolore in ambito nazionale con la partecipazione anche di ospiti internazionali, che tratteranno i contenuti scientifici di maggior interesse per la disciplina di medicina del dolore nell’ambito di sessioni, tavole rotonde e letture distribuite in tre grandi sale, dove saranno trattati argomenti che seguiranno un filo logico per coloro che sceglieranno un percorso più monotematico, lasciando tuttavia la possibilità anche di spaziare tra i diversi approcci al dolore acuto e cronico nel paziente adulto e pediatrico, a seconda dell’interesse specifico”, continua.
L’attenzione sarà puntata su alcune tematiche fondamentali come i livelli di riferimento nazionale nella disciplina di fisiopatologia e terapia del dolore, gli aspetti gestionali dei pazienti nei centri, le ultime linee guida e buone pratiche cliniche di SIAARTI, gli aspetti medico-legali.
“Si discuterà inoltre di medicina di genere, di dolore pelvico, di personalizzazione delle cure sia in ambito di dolore cronico benigno sia nel paziente affetto da neoplasia, oltre che della gestione delle cure palliative in terapia intensive che riveste oggi un’importanza fondamentale e una competenza da acquisire”, spiega la dott.ssa Alessia Violini, Responsabile scientifica del Congresso insieme al prof. Giarratano e Responsabile SIAARTI Area culturale Medicina del dolore e cure palliative.
Il Congresso prevede inoltre una sessione interattiva su casi clinici in cui il partecipante avrà la possibilità di interagire con i relatori e i colleghi per potersi confrontare e formare. Nell’ambito delle terapie interventistiche verranno presentate inoltre le tecniche più recenti, dalla neuromodulazione alla neurostimolazione, alla microendoscopia e alla medicina rigenerativa.
“Questa edizione di ACD sarà anche l’occasione per condividere lo stato di avanzamento dei progetti supportati e promossi da SIAARTI nell’ambito del dolore e delle cure palliative, tra cui i progetti di ricerca in essere, i documenti di buona pratica clinica e le linee guida – illustra la prof.ssa Silvia Natoli, responsabile della Sezione Dolore cronico SIAARTI – Inoltre, sarà un momento di confronto multidisciplinare sul trattamento del dolore sia osteoarticolare, sia neuropatico, grazie all’intervento di esperti di altre discipline coinvolte nella gestione dei pazienti”.
Saranno presenti, inoltre, momenti formativi teorico-pratici dedicati nell’ambito di workshop che si svolgeranno presso i locali dell’Università di Palermo e tratteranno gli approcci locoregionali, le tecniche interventistiche e la partoanalgesia.
Qual è l’impatto che un Congresso come ACD può avere sulla cittadinanza? “Il dolore acuto e cronico è la prima causa di accesso presso gli studi dei Medici di Medicina Generale e, con il passare degli anni, la consapevolezza che gli specialisti in Terapia del Dolore possano essere un nodo fondamentale nella gestione di questi pazienti ha fatto che si che vi sia stato un aumento delle richieste di visite e prestazioni con la necessità di incrementare l’offerta”, risponde la dott.ssa Laura Demartini, responsabile della Sezione SIAARTI Tecniche invasive e interventistiche.
I dati sono infatti esplicativi: “Su un campione di 1.000 pazienti con dolore cronico non oncologico di intensità moderata o grave, della durata di almeno tre mesi, la prevalenza di dolore moderato o grave in Italia è del 19,7%, che equivale a 9.800.000 italiani affetti da questa condizione, di cui il 18,1% sono uomini e il 21,2% donne”, spiega Violini.
“I dati riportano che il dolore è localizzato al livello lombosacrale (30,5%), al collo (16,7%), alla parte alta della schiena (15,6%), al ginocchio (13,2%), alla testa (12,7%), alle spalle (12,6%), alle gambe (11,6%) e ai piedi (8,1%) ed ha origine da patologie (50,8%) o da traumi fisici (25,5%), mentre in un numero significativo di casi (27,9%) le cause del dolore non sono identificabili. Questi numeri evidenziano quanto la trattazione delle tematiche sul dolore abbiano una importante ricaduta non solo sui professionisti della salute che si trovano a gestire il sintomo in qualsiasi momento del percorso clinico del paziente, ma anche sui cittadini”, continua.
Il Congresso rappresenta dunque un’importante occasione di aggiornamento scientifico e, al tempo stesso, una piattaforma di dibattito e di confronto, con un occhio particolare al contesto delle diverse realtà regionali. «Il Presidente Giarratano aprirà il Congresso assieme al dottor Antonio Corcione, Responsabile SIAARTI del Comitato Congressi, e alla Presidente designata prof.ssa Elena Bignami, con una Sessione istituzionale che si terrà alla presenza del Direttore Generale dell’ISS Andrea Piccioli e nella quale si discuteranno gli aspetti organizzativi dei Centri e delle Reti di terapia del dolore con uno sguardo critico ed analitico al panorama normativo vigente”, afferma la dott.ssa Clelia Esposito, Responsabile SIAARTI Macroarea Sud Italia.
“Le Reti sono nate per migliorare la qualità della vita delle persone che soffrono di dolore cronico o acuto e rappresentano un’aggregazione funzionale e integrata delle attività terapeutiche erogate nei diversi setting assistenziali. L’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore deve prevedere quindi, la creazione di processi di cura e di interventi che favoriscano l’uniformità, la congruità e la continuità di interventi così come previsto dalla legge 38/2010, che riconosce la dignità di “malattia” a tutte le forme di dolore cronico”, spiega.
“La partecipazione al congresso nazionale ACD è cresciuta fortemente nell’ultimo triennio grazie ad un prezioso lavoro di squadra e anche questo evento vedrà la partecipazione di centinaia di professionisti che ogni giorno si dedicano a migliorare la qualità della vita dei pazienti e auspicano una riorganizzazione delle reti ospedaliere e territoriali non più differibile”, conclude Giarratano.