Dalla gestione dei farmaci biotecnologici, che hanno ridotto le recidive e le ospedalizzazioni per le MICI, al follow-up delle lesioni cistiche, che rendono precoci le diagnosi di tumore al pancreas, fino al ruolo del microbioma, parte del management delle malattie gastrointestinali. Nella gastroenterologia, anche l’intelligenza artificiale gioca un ruolo importante per l’individuazione dei tumori del tubo digerente e del tratto bilio-pancreatico. Presentati oggi i temi del convegno internazionale “New challenges in Gastroenterology” (Palermo, 16-17 giugno)
Palermo, 15 giugno 2023 – Il trattamento e le innovazioni che segneranno il futuro della gastroenterologia sono al centro del convegno internazionale “New challenges in Gastroenterology”, in apertura domani all’NH hotel di Palermo fino al 17 giugno.
La due giorni è stata presentata nella sede dell’Assemblea regionale siciliana, da parte di Ambrogio Orlando, direttore della IBD Unit della Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti “Villa Sofia-Cervello” di Palermo, responsabile scientifico del convegno, e Roberto Di Mitri, direttore dell’Unità di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell’ARNAS Ospedale Civico di Palermo, co-responsabile scientifico.
Gli interventi, introdotti dalla giornalista scientifica, Maria Grazia Elfio, sono stati preceduti dai saluti del Presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno, del Direttore Generale del Dipartimento della Panificazione Strategica presso l’Assessorato alla Salute della Regione Sicilia, Salvatore Iacolino, e del sindaco di Palermo, Roberto Lagalla. A partecipare, vi erano anche i commissari straordinari dell’azienda Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello, Walter Messina, e dell’ARNAS Ospedale Civico, Roberto Colletti.
La scelta di dare appuntamento ai maggiori esperti regionali, nazionali e stranieri di gastroenterologia nel capoluogo siciliano non è casuale. In Sicilia sono numerose le strutture di eccellenza e sono presenti,unico esempio a livello nazionale, tre reti assistenziali dedicate: quella per le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (SN-IBD Sicilian Network Inflammatory Bowel Disease), avviata oltre dieci anni fa per rispondere alle esigenze dei pazienti, che proprio nella Regione registrano fra i più alti tassi in termini di incidenza e prevalenza, la rete epatologica e la rete per le emergenze gastroenterologiche recentemente istituita.
Sette aree
Le sessioni del convegno intendono coprire tutti gli ambiti di ricerca e innovazione nel settore: dal tratto gastrointestinale superiore al pancreas, dalle malattie epatiche alle infiammatorie croniche intestinali, dal microbiota intestinale alle patologie del piccolo e grande intestino fino all’endoscopia.
Test molecolari
Resa emergente dalla crescente resistenza a trattamenti antibiotici precedentemente efficaci, è l’infezione da Helicobacter pylori a cui è dedicata, in parte, la prima sessione sul tratto gastrointestinale superiore. Il batterio, secondo gli studi epidemiologici, è presente in una persona su due nel mondo. Nella maggior parte dei casi, l’infezione non porta ad alcun sintomo, mentre in altri può provocare ulcere gastriche o duodenali e favorire lo sviluppo di neoplasie allo stomaco.
“Al convegno verrà presentato l’aggiornamento del Maastricht VI/Firenze Consensus Report, già pubblicato sulla rivista Gut nel 2022. La resistenza del batterio ai trattamenti antibiotici è diventata motivo di grande preoccupazione e richiede un’attenta selezione e revisione delle strategie terapeutiche. Oggi l’attenzione è infatti sui test molecolari per il rilevamento di Helicobacter pylori e la suscettibilità agli antibiotici”, commenta il dott. Orlando.
Lesioni sentinella
Per il pancreas, le novità riguardano le pancreatiti croniche di varia etiologia e, in particolare, le terapie che possono dare un supporto nella gestione clinica di queste patologie, attraverso le nuove formulazioni farmacologiche, come gli alti dosaggi di enzimi pancreatici, ed eventualmente il trattamento endoscopico di supporto.
“Un punto cruciale della patologia pancreatica – afferma il dott. Di Mitri – è oggi rappresentato dalle lesioni cistiche che registrano il dato di prevalenza intorno al 20%. Negli ultimi anni, l’aumento del fenomeno ha consentito, grazie ad un perfezionamento della diagnosi precoce ed all’implementazione della diagnostica complessa, l’identificazione delle situazioni a rischio evolutivo verso il cancro del pancreas. Identificare e caratterizzare con metodiche sempre più affinate queste lesioni consente di rilevare in maniera più efficace e precocemente i casi, dal momento che questi pazienti vengono inseriti in programmi di follow-up, da inviare eventualmente al trattamento chirurgico”, ribadisce il dott. Roberto Di Mitri.
Stili di vita sbagliati
La sessione sul fegato verrà sviluppata per la quasi totalità dai docenti dal centro di Gastroenterologia ed epatologia dell’Università di Palermo, diretto dai professori Calogero Cammà e Vito Di Marco. Se per il trattamento delle malattie croniche epatiche di origine virale sono stati compiuti passi da gigante grazie ai nuovi farmaci antivirali, per le patologie epatologiche legate alla sindrome metabolica, vale a dire la steatosi e la steatoepatite, assistiamo a una crescita dell’emersione di casi. In futuro sarà quindi necessario considerare come l’alimentazione scorretta, la scarsa attività fisica, e l’eccesso ponderale comporteranno la diffusione della sindrome metabolica che può manifestarsi anche con le malattie epatiche.
Per le MICI, la svolta dai farmaci biotecnologici
Una delle sfide che riguardano da vicino l’Italia è la crescita dell’incidenza e della prevalenza delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI). Oggi si stima che queste patologie abbiano un’incidenza intorno ai 10-15 nuovi casi su 100mila abitanti l’anno. Il dato tuttavia è sottostimato e si ipotizza che in Italia i pazienti siano oltre 280mila, di cui almeno 20 mila in Sicilia. L’esordio delle MICI può avvenire a qualsiasi età, ma il picco di prevalenza si registra nella fascia fra i 20 e i 40 anni.
“Negli ultimi 15-20 anni – spiega il dott. Ambrogio Orlando – il trattamento delle MICI è stato rivoluzionato dall’utilizzo dei farmaci biotecnologici e dalle piccole molecole che hanno modificato il decorso clinico della malattia di Crohn e della colite ulcerosa, determinando una riduzione significativa delle recidive di malattia, delle complicanze, delle ospedalizzazioni e degli interventi chirurgici”.
Le influenze del microbiota
Novità anche dalla sessione dedicata al ruolo della flora batterica intestinale: “negli ultimi cinque anni – prosegue Orlando – il microbiota ha assunto un ruolo maggiore e si pensa che questo sia alla base dell’origine di malattie funzionali ed organiche. È possibile che in un futuro non troppo lontano l’influenza del microbiota possa entrare nel management di alcune malattie gastrointestinali. Il microbiota intestinale è stato inoltre ritenuto responsabile anche di patologie al di fuori dell’apparato gastro intestinale, come per esempio la sindrome metabolica, alcuni tumori e malattie neurologiche”.
Screening del colon-retto
Nella sessione sulle patologie del piccolo e grande intestino, ci sarà un aggiornamento sulla terapia medica del cancro colon-retto, inoltre, si parlerà dei farmaci per il trattamento della malattia celiaca e dell’intestino irritabile. “In particolare per questo ultimo, i dati ci dicono come sia in crescita nella popolazione mondiale – osserva Orlando – Durante il convegno verrà discusso se tale disturbo funzionale sia legato a un disordine psicosomatico o a una vera e propria malattia organica”.
L’intelligenza artificiale per la diagnosi
Nell’ultima sessione dedicata alla endoscopia digestiva, sarà affrontato il tema dell’innovazione tecnologica. “L’introduzione dell’intelligenza artificiale – continua il dott. Di Mitri – è uno strumento di grande importanza che gioca un ruolo nello screening e nell’individuazione delle lesioni precoci che conducono al cancro del colon. Ma non solo. Numerosi studi pubblicati stanno applicando l’intelligenza artificiale anche all’ecoendoscopia, una tecnologia che negli ultimi venti anni è stata usata prevalentemente per la diagnosi e la stadiazione dei tumori del tubo digerente e del tratto bilio-pancreatico. Queste innovazioni giungono in un periodo in cui si registra un aumento dell’incidenza delle patologie oncologiche del distretto bilio-pancreatico, probabilmente correlate agli stili di vita quali ambiente ed alimentazione”.
“Dedicheremo infine un focus alle nuove tecniche endoscopiche per il trattamento delle lesioni precancerose del tubo digerente, e quindi del tratto digestivo inferiore e superiore, poste come alternative alla chirurgia, sia per le lesioni che sono precursori del cancro sporadico sia nelle situazioni di aumentato rischio, quali per esempio le lesioni pre-neoplastiche associate alle malattie infiammatorie croniche intestinali”, conclude Di Mitri.