Roma, 4 novembre 2024 – Il Centro Ricerche ENEA di Frascati (Roma) ospita oggi la prima riunione del “G7 Working Group” sulla fusione nucleare, nato al G7 su clima, energia e ambiente che si è svolto alla reggia di Venaria (Torino) sotto la presidenza italiana.
Il presidente ENEA Gilberto Dialuce, chair del G7 Energia, il direttore generale Giorgio Graditi e il direttore del dipartimento Nucleare Alessandro Dodaro hanno guidato i componenti del Working Group nella visita ai laboratori Divertor Tokamak test e Frascati Neutron Generator dedicati alla fusione a confinamento magnetico e Laser ABC per il confinamento inerziale.
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, con l’intervento di Francesca Salvemini, capo della Segreteria tecnica del ministro Gilberto Pichetto Fratin, ha aperto nel pomeriggio la prima riunione del “G7 Working Group” sulla fusione, che ha visto anche interventi da parte del presidente ENEA e dei rappresentanti dei Paesi G7, dell’Unione europea, dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (IAEA) e dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA).
“La ‘scuola’ italiana di fisica e ingegneria per la fusione è da annoverare tra le migliori al mondo visto che ha formato persone che occupano ruoli chiave in un gran numero di laboratori e organismi a livello internazionale”, ha osservato Dialuce.
“Il contributo dell’Italia al programma europeo sulla fusione – aggiunge – è di notevole rilievo, con attività di ricerca che negli ultimi dieci anni sono state finanziate con oltre 800 milioni di euro (escluso il DTT) e hanno visto impegnate 650 persone in media all’anno. E ora con il DTT l’Italia conferma la propria centralità anche come sede di una delle maggiori installazioni di ricerca di caratura internazionale e di importanza fondamentale assieme a ITER per i futuri impianti a fusione, ed è pronta a condividere tali esperienze con i G7”.
Il Working Group ha individuato le priorità e il calendario dei lavori futuri, che proseguiranno sotto la presidenza canadese, sui seguenti temi:
- scambio di best practice sulle attività di ricerca e sui programmi di sviluppo in corso per rafforzare la cooperazione, anche al fine di individuare a livello tecnico le sfide tecnologiche su cui è importante focalizzare l’attenzione per accelerare lo sviluppo dei progetti di fusione;
- definizione dei criteri che regolano i progetti di impianti a fusione per armonizzare le procedure e gli standard e fornire un quadro di riferimento alle industrie che investono nel settore;
- individuare i possibili meccanismi per facilitare la collaborazione pubblico/privato per promuovere gli investimenti privati.
La riunione del G7 Working Group sulla fusione a Frascati si svolge a ridosso di un altro evento di importanza globale, l’incontro ministeriale inaugurale del World Fusion Energy Group, che si svolgerà mercoledì 6 novembre presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Tale incontro, organizzato congiuntamente dalla IAEA e dall’Italia, su impulso del Direttore Generale della IAEA, Rafael Mariano Grossi, e del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, vedrà la partecipazione di diversi Ministri e alti rappresentanti politici da tutto il mondo, insieme ai rappresentanti delle più importanti industrie impegnate per raggiungere l’obiettivo della produzione su larga scala di energia da fusione.
Secondo il ministro Pichetto Fratin, che coordinerà la sessione ministeriale dell’evento, “nessuna nazione può affrontare questa sfida in autonomia. La prima riunione del G7 Working Group sulla fusione – ha aggiunto – è segno concreto dell’impegno dei Paesi del G7 per rafforzare la cooperazione internazionale sull’energia da fusione, alla vigilia del lancio del gruppo mondiale a Roma”.