Roma, 5 febbraio 2016 – “Per una sanità senza padrini e senza padroni” è lo slogan della protesta portata avanti dalla Federazione Sindacati Indipendenti che è stata ricevuta da una delegazione parlamentare alla Camera dei Deputati. Molti e delicati sono stati i temi affrontati durante l’incontro, preceduto dalla conferenza stampa, dove il segretario generale Fsi-Usae, Adamo Bonazzi, il senatore Maurizio Gasparri e l’onorevole Pietro Laffranco, hanno presentato alla stampa il documento programmatico Fsi-Usae “Per una sanità senza padrini e senza padroni” contenente proposte per politiche migliorative del servizio sanitario nazionale.
“L’intenzione della Fsi è quella di riuscire a far rivedere il sistema. Il Patto della Salute varato dopo il decreto Balduzzi ha tradito le aspettative dei cittadini e dei lavoratori del Ssn e ovviamente di quelli Regionali”. Ad affermarlo è Calogero Coniglio, coordinatore nazionale Cni Coordinamento Nazionale Infermieri della Fsi che riprende la dichiarazione del segretario generale Bonazzi in merito ad un miglioramento dell’assistenza territoriale e alla diminuzione della spesa pubblica. Gli operatori del settore, dopo aver investito molti anni della propria vita negli studi, si trovano ad operare nelle medesime condizioni schiacciati dal sistema. La Fsi ha tentato così di farsi carico del problema e di indicare soluzioni. Il segretario Generale Bonazzi ha ringraziato il Gruppo parlamentare di Forza Italia “per la disponibilità a tradurre queste soluzioni in iniziative parlamentari, e tutti i parlamentari e i consiglieri regionali che vorranno ulteriormente sostenere le nostre proposte”.
La Fsi – Federazione Sindacati Indipendenti – è la federazione sindacale dell’Usae (confederazione nazionale che conta oltre 400.000 associati in Italia con 18 strutture regionali e oltre 75 strutture territoriali) maggiormente rappresentativa sul piano nazionale che organizza i lavoratori della sanità pubblica e privata. Sia il documento con le proposte del sindacato che le firme dei cittadini e dei lavoratori sono stati consegnati al Gruppo parlamentare di Forza Italia affinché sia tradotto in iniziative parlamentari tese a rivedere il Patto della Salute. E successivamente, sia alla conferenza che alle singole regioni, per chiedere di cambiare anche i piani sanitari regionali.
“A seguire, ci siamo spostati nella Sala Aldo Moro sempre alla Camera dei Deputati, dove si è svolto il Convegno ‘Gazebo Day 2015 per una sanità senza padroni e senza padroni’ organizzato dalla nostra organizzazione sindacale – continua Coniglio – sono intervenuti i segretari nazionali della Fsi e i deputati l’on. Pietro Laffranco di Forza Italia e l’on. Cristina Bargero del Pd, a rimarcare che la nostra organizzazione sindacale è indipendente e autonoma, e non ne è legata a partiti o schierati politicamente. 92 delegati sindacali di tutto il territorio nazionale rappresentanti di tutti i lavoratori in particolare della sanità pubblica e privata”.
A rappresentare le gravissime criticità della sanità siciliana il segretario nazionale Fsi Raimondo Leotta, il coordinatore nazionale Cni Coordinamento Nazionale Infermieri della Fsi Calogero Coniglio e il coordinatore regionale sanità pubblica Fsi Giuseppe Alicata.
“È risaputa la forte preoccupazione che hanno i cittadini siciliani per la pessima assistenza erogata dalla nostra regione – conclude Coniglio – sentono di non avere più certezze e non si sentono tutelati. Mancano posti letto, i pronto soccorsi sono intasati, le liste di attesa sono lunghissime, grave è la carenza di professionisti sanitari, risorse preziose per un servizio sanitario efficiente e che i siciliani non possono goderne al meglio perché la Regione ha preferito negli anni investire le risorse finanziarie su dirigenti, funzionari e consulenze, anziché investire su infermieri, ostetriche/i, tecnici della riabilitazione e della prevenzione, fisioterapisti, logopedisti, operatori socio sanitari che necessitano gli ospedali siciliani, nelle ambulanze del 118 manca personale medico e non medico, la Seus 118 è allo sbando senza direttore generale da un anno e due mesi perché la Regione è incapace a riorganizzare, quando il 118 potrebbe essere la diciottesima azienda sanitaria pubblica, con proprio personale, infine l’inesistenza di un’assistenza domiciliare che garantisca capillarmente il territorio, proprio dove vogliono derubare i cittadini dei loro ospedali. Il mio auspicio è che i due disegni di legge presentati dalla Fsi, infermiere di famiglia e collocamento dell’operatori socio sanitari dall’area tecnica all’area sanitaria, figure indispensabili per migliorare il nostro Servizio sanitario regionale, vengano presto approvati”, conclude Coniglio.
fonte: ufficio stampa