22 maggio 2015 – La riunione dei sindacati all’Assessorato regionale della Salute a cui abbiamo partecipato, presieduta dall’Assessore Borsellino, avvenuta il 18 maggio scorso, lascia l’amaro in bocca al sindacato degli Infermieri FSI-CNI che, speranzoso di un processo di svolta della sanità siciliana, ha appreso ieri dalla stampa un conto in negativo anche da parte dell’On. Di Giacomo, Presidente della VI Commissione Salute ed affari sociali dell’ARS.
Niente concorsi per la parte infermieristica, per le figure di supporto e mediche, che oggi mantengono in piedi l’operatività degli ospedali siciliani.
Calogero Coniglio – Segretario Regionale del Coordinamento Nazionale Infermieri aderente alla Federazione Sindacati Indipendenti e componente della Segreteria Nazionale del CNI ha dichiarato: “Siamo, quindi, nelle condizioni utili per dire che la salute e la sua valenza costituzionale, non sono priorità per il governo Crocetta, quello che è certo è che la bozza degli standard fissati e presentataci dall’assessorato regionale per la salute per il calcolo del fabbisogno infermieristico e del personale sanitario del SSR è peggiorata rispetto alle attuali dotazioni organiche e se dovesse passare saranno messi in ginocchio gli ospedali. Le notizie non confortanti, infatti, determineranno i soliti disagi per i cittadini che dovranno sopportare le gravi carenze di personale già in essere in tanti ospedali siciliani e le tante morti bianche dovute alla carenza assistenziale e alla mala organizzazione, come sul caso della piccola Nicole e sulla donna deceduta nella grande casa di riposo chiamata ospedale di Giarre”.
“Non si può andare avanti con il precariato cronico e con i soliti incarichi a rinnovo trimestrale semestrale ed altro – continua Coniglio – proprio in prossimità dell’estate quando il personale sanitario deve godere delle ferie estive e quando aumenta l’afflusso degli utenti nei pronto soccorso nelle città turistiche. Gli infermieri devono essere cautelati nell’integrità e nel rispetto della figura, la turnazione deve garantire, per legge, il rispetto dei riposi e delle condizioni di recupero delle forze fisiche e psicologiche del personale che in difetto possono portare ad una mancata sicurezza per la stessa salute del cittadino dettata dalla legge 81/08 e ad errori molte volte letali”.
Maurizio Cirignotta, dirigente sindacale componente della segreteria FSI-CNI, ha dichiarata: “Le urgenze o la rideterminazione delle piante organiche non sono un libro senza fine ma una chiara esigenza per tutti. Come sindacato non accettiamo certamente gli sprechi della regione siciliana, vedi il milione di euro dedicato ai comandi che oggi vige in bilancio, ma preferiamo che si facciano assunzioni a tempo indeterminato e offrire ai cittadini sanità di qualità”.
fonte: ufficio stampa