Freddo nemico della pelle: ecco le malattie che compaiono o peggiorano a basse temperature

Prof.ssa Gabriella Fabbrocini, direttrice dell’UOC di Dermatologia Clinica dell’Università di Napoli Federico II: “La stagione invernale mette a dura prova la salute della nostra pelle, raccomandiamo di coprirsi in modo adeguato quando si esce, utilizzare emollienti delicati e lenitivi e, in casi specifici, ricorrere al laser”

Roma, 14 febbraio 2023 – Non solo il sole può far male alla pelle. Anche il freddo, il vento e gli sbalzi termici non sono i nostri migliori alleati. La pelle, infatti, può risentire degli effetti delle temperature invernali, dell’escursione termica tra il freddo esterno e il caldo, a volte eccessivo, degli ambienti interni. Alcune patologie della pelle, quindi, compaiono o peggiorano proprio a causa del freddo come la rosacea, i geloni, la cheilite e la secchezza delle mani. I rischi per la pelle nella stagione invernale colpiscono soprattutto viso, labbra, mani e piedi.

“La pelle è uno degli organi che risente maggiormente dell’abbassamento delle temperature – spiega la prof.ssa Gabriella Fabbrocini, direttrice dell’UOC di Dermatologia Clinica dell’Università di Napoli Federico II – Il freddo, infatti, danneggia la barriera cutanea, il suo naturale film idrolipidico, attraverso l’evaporazione di acqua rendendo la cute più secca e vulnerabile e nello stesso tempo ne rallenta la microcircolazione causando deficit nutritivi che alterano il trofismo cutaneo. Le aree più colpite sono quelle direttamente esposte al freddo come il viso, le labbra, le mani e quando il clima si fa più rigido anche i piedi. È il caso dei classici geloni che tendono a comparire proprio sulle estremità del corpo, soprattutto le dita di piedi e mani sono le zone più frequentemente interessate”.

Le patologie correlate al freddo

Rosacea o couperose

Prof.ssa Gabriella Fabbrocini

La rosacea o couperose, nel nostro Paese, riguarda più le donne degli uomini in un rapporto di 2 a 1 e colpisce in forma lieve ben il 20% della popolazione, mentre nel 5-10% si manifesta nelle forme più gravi. Nel Nord Europa, le percentuali di casi di rosacea in forma lieve si attestano sul 30-40% perché la loro pelle è molto sensibile e tendente alla couperose, mentre negli afroamericani le percentuali sono molto basse fino ad arrivare allo 0.5/1 %.

La rosacea è una malattia infiammatoria cronica della pelle che colpisce prevalentemente soggetti adulti, con carnagione e capelli chiari. Interessa soprattutto il volto e si manifesta con rossore localizzato principalmente su guance, naso, mento e fronte. I rossori sono in una prima fase transitori, per poi divenire spesso persistenti con visibilità di capillari e piccoli vasi sotto la pelle del viso.

Nei soggetti affetti da rosacea i capillari del volto risultano spesso dilatati rispetto alla norma e sono fortemente influenzati dalle variazioni di temperatura: quando aumenta il freddo i vasi tendono a restringersi, mentre con il caldo a tendono a dilatarsi. Questa continua variazione del calibro dei vasi superficiali della pelle porta spesso ad uno sfiancamento degli stessi che si manifesta esteriormente con piccole antiestetiche teleangectasie, ovvero capillari visibili in superficie.

Quando invece la dilatazione dei vasi sanguigni diventa importante si può verificare la comparsa di piccole papule e pustole che caratterizzano la rosacea papulo pustolosa o anche acne rosacea.

La pelle con couperose è una pelle sensibile che va trattata con una specifica skin routine perché è più vulnerabile nei confronti di fattori potenzialmente irritanti e si disidrata più facilmente. Reagisce in modo accentuato e anomalo a stimoli interni (cambiamenti ormonali, stress…) o esterni (freddo, caldo, inquinamento, UV) con sensazioni di pelle che tira, pizzicore, calore. Bisogna, quindi, evitare i prodotti troppo aggressivi che vadano a seccare ulteriormente la cute e prediligere prodotti delicati con azione antiossidante e protettiva sui capillari (il Ruscus, la Centella asiatica, Calendula, Ippocastano, Estratto di Liquirizia).

Nelle forme più severe è possibile aggiungere prodotti a base di acido azelaico che ha un’azione antinfiammatoria e disarrossante, il metronidazolo noto per la sua azione antiossidante ed efficace sia sulle papule che sulle pustole e l’ivermectina che ha un’azione antinfiammatoria ed è in grado di causare la morte degli acari Demodex la cui presenza sulla pelle del viso sembra esacerbare l’irritazione cutanea che si manifesta in presenza di rosacea.

Se le teleangectasie sono persistenti è possibile ricorrere a trattamenti con laser specifici come il Dye Laser.

“Ad oggi abbiamo a disposizione nuovi presidi – aggiunge Gabriella Fabbrocini – che utilizzano energia luminosa fluorescente (FLE) per ridurre efficacemente foruncoli e arrossamenti. Il trattamento, molto rapido, penetrando nella pelle e attivando i naturali processi di guarigione, lenisce la pelle liberandola dallo stress e dandole una luminosità con risultati rapidi e duraturi”.

Geloni

Il gelone o eritema pernio si manifesta già al primo freddo con una sensazione di bruciore alle estremità di mani o piedi. il passaggio da un ambiente caldo ad uno freddo, poi, provoca un danno ai capillari che si manifesta con arrossamento, prurito, gonfiore cambiamento del colore della pelle da rosso a bluastro, dolore alle estremità, fino alla possibile formazione di vesciche o ulcere.

Per prevenire la formazione dei geloni è importante utilizzare guanti strutturati con materiale adeguato, evitare di avvicinare le mani a fonti di calore troppo forti, che possano indurre a seguito di una vasocostrizione da freddo una rapida vasodilatazione micro-circolatoria e, infine, idratare le mani con unguenti lenitivi e circolatori come gli unguenti a base di poligliceroli o polietileglicoli, cioè polimeri che attirano l’acqua nello strato corneo, restituendo la morbidezza perduta.

“Se tuttavia il problema persiste – sottolinea Gabriella Fabbrocini – è importante effettuare una consulenza dermatologica o reumatologica con capillaroscopia per escludere un eventuale Fenomeno di Raynaud, talvolta associato a patologie del sistema immunitario”.

Cheilite angolare

La cheilite è un’infiammazione delle labbra caratterizzata da secchezza, screpolature o fissurazioni in particolar modo agli angoli della bocca che causa difficoltà nel mangiare, ridere e masticare.

La cheilite può avere numerosi fattori scatenanti e sicuramente l’aria gelida e il freddo possono contribuire alla formazione di questa manifestazione. Oltre all’applicazione di balsami idratanti in forma di burro cacao o pomate, nei casi più severi potrebbe essere indicato un emolliente con blando effetto anti-infiammatorio.

Secchezza delle mani

Le mani screpolate sono una problematica piuttosto diffusa. Le cause scatenanti sono molteplici e possono essere legate sia a fattori interni all’organismo, sia ad abitudini e agenti ambientali. Tale disturbo si presenta più frequentemente nei mesi freddi in quanto lo smog, il vento e le temperature fredde, danneggiano il naturale film idrolipidico.

Le mani, quindi, risultano secche, ruvide e spesso la cute tende a desquamarsi. Nei casi più “gravi” ci può essere la comparsa di tagli profondi e dolorosi. Per contrastare tale sintomatologia bisogna agire su due fronti: proteggere le mani con guanti protettivi e utilizzare più volte al giorno dei balsami idratanti a base di ceramidi che consentano di ristabilire il normale film idrolipidico.

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