Francesco Curto è il nuovo responsabile dell’Urologia dell’ospedale Giglio di Cefalù

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Giovanni Albano e Francesco Curto

Cefalù, 2 aprile 2019 – Francesco Curto, siciliano, (classe 74) è il nuovo responsabile dell’unità operativa di urologia della Fondazione Giglio di Cefalù. Esperto in chirurgia laparoscopica e robotica, Curto è cresciuto professionalmente in Germania accanto al professor Paolo Fornara, pioniere della chirurgia laparoscopica al rene, e in Francia dove ha lavorato con due dei maggiori esperti di chirurgia laparoscopica e robotica i professori Richard Gaston e Thierry Piechaud. Poi il ritorno in Sicilia con ultimo incarico, dopo Palermo, all’ospedale di Ragusa.

Ha al suo attivo un’esperienza di 3.000 interventi, come primo operatore, di cui 600 eseguiti in chirurgia laparoscopica sul tumore prostatico, renale, vescicale e su altre patologie funzionali come la sindrome del giunto pieloureterale e il prolasso degli organi pelvici della donna.

“Acquisiamo nel nostro Istituto – ha detto il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano – un’alta professionalità con l’obiettivo di posizionarci su una chirurgica laparoscopica in urologia al passo con le migliori aziende sanitarie italiane. Svilupperemo, inoltre, la chirurgia robotica e creeremo una “prostate unit” che prenderà in carico, a 360 gradi, il paziente dalla fase diagnostica e per tutto il percorso di cura sino ai follow up”.

“L’obiettivo – ha sottolineato Francesco Curto – è quello di strutturare a Cefalù la chirurgia minimamente invasiva che permette di garantire il miglior risultato oncologico e funzionale, riducendo tempi di degenza e velocizzando il recupero post operatorio. Il tutto all’interno di una cornice di umanizzazione del trattamento in cui il paziente è al centro dell’attenzione medica e infermieristica. La chirurgia laparoscopica e robotica consentono, nel tumore alla prostata, di preservare la potenza sessuale e la continenza urinaria in una più alta percentuale di pazienti trattati”.

Curto ha, inoltre, anticipato che presto sarà inaugurato “l’ambulatorio rosa” che si occuperà delle patologie urologiche al femminile e quindi di prolasso degli organi pelvici, incontinenza urinaria e dolore pelvico cronico. “Patologie – ha aggiunto il neo responsabile – che saranno trattate con tecniche laparoscopiche”.

L’urologia del Giglio punterà anche sulla ricerca e sulla formazione nel campo della chirurgia mininvasiva. A supporto delle attività della nascente “prostate unit” anche la diagnostica per immagini della Fondazione Giglio che già esegue la risonanza magnetica multiparametrica, gold standard per la diagnosi del tumore alla prostata e la biopsia prostatica mirata con fusione di immagini eseguita negli ambulatori di urologia.

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