Fragilità ossea, nasce la Rete Osteoporosi Sicilia. Counseling online con gli specialisti

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Una piattaforma supporterà i medici di medicina generale per rendere più efficaci i percorsi di cura dei pazienti con osteoporosi. La Sicilia è tra le prime tre regioni in Italia per diffusione della malattia. La Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro (SIOMMMS) supporta l’iniziativa

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Catania, 13 dicembre 2017 – Nasce la Rete Osteoporosi Sicilia (ROS), piattaforma virtuale che supporterà i medici di medicina generale per rendere più efficaci le cure dei pazienti con osteoporosi. Il progetto è supportato dalla Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro (SIOMMMS).

La Rete Osteoporosi Sicilia si basa su una piattaforma informatica che collega i medici di famiglia con il Centro di Riferimento Regionale per l’Osteoporosi (AOU “Policlinico-Vittorio Emanuele”, Catania) e prevede un ‘counseling’ online: il medico potrà chiedere un parere a un team di specialisti delle malattie dell’osso, mettendo a disposizione sulla piattaforma informazioni sul caso clinico (es. analisi di laboratorio, radiografie, etc.) per facilitare la diagnosi.

La Sicilia è tra le prime tre regioni in Italia (dopo Sardegna e Campania) per diffusione dell’osteoporosi, con oltre il 31% degli over 65 che ha ricevuto una precisa diagnosi. Inoltre, la regione è terzultima, sopra Campania e Calabria, per numero di cittadini a rischio (solo il 20%) che si è sottoposto a un controllo. Per questo è nato un intervento strutturato. Nello specifico, il territorio in cui si svolge la fase “pilota”, quello dell’ASP 3 di Catania,ha oltre 1.100.000 abitanti,di cui oltre 200.000 over 65, e quindi a rischio fragilità ossea.

L’idea centrale della rete è una forte integrazione tra territorio e centri specializzati, per ridurre al minimo l’accesso ospedaliero e gli spostamenti di pazienti anziani,perché sarà direttamente il loro medico a rivolgersi all’esperto.

“Obiettivo del progetto è rendere le terapie per osteoporosi sempre più aderenti ai protocolli sanitari – spiega Agostino Gaudio, responsabile scientifico dell’iniziativa e del Centro di Riferimento Regionale per la prevenzione, diagnosi e cura dell’osteoporosi del Policlinico Universitario ‘G. Rodolico’ – Abbiamo puntato soprattutto a vantaggi pratici, tra cui la migliore diagnosi possibile, ma anche ridotti tempi di attesa per le visite specialistiche grazie alla gestione online di prenotazioni specialistiche ed esami diagnostici, filtrando visite non necessarie. Partire dalla Sicilia e in particolare da Catania è un chiaro segnale per focalizzare l’attenzione su di un problema di grande portata”.

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Prof. Stefano Gonnelli

“Come specialisti delle malattie dell’osso stiamo svolgendo da anni un’azione di sensibilizzazione sull’appropriatezza terapeutica – aggiunge Stefano Gonnelli, neo-presidente della maggiore società scientifica nazionale che riunisce gli esperti del settore – Tutte le iniziative che mirano a quest’obiettivo sono benvenute. È complesso trasferire tutte le istruzioni ministeriali sulle terapie, come prevede la nuova nota 79; perciò dobbiamo lavorare sul territorio e con i medici di famiglia per una nuova cultura di diagnosi e cura. Dobbiamo intervenire in maniera mirata per prevenire e curare la fragilità e migliorare l’aderenza al trattamento. Solo così possiamo contribuire a ridurre la spesa sanitaria, cui tutti diamo un contributo”.

La piattaforma raccoglierà nel tempo dati epidemiologici sulla patologia, costruendo un database dei pazienti affetti da osteoporosi,accessibile anche per lo sviluppo di pubblicazioni scientifiche/epidemiologiche.

In Italia l’osteoporosi (disordine scheletrico che predispone a un aumentato rischio di frattura) colpisce circa 5.000.000 di persone, di cui l’80% è rappresentato da donne in post-menopausa. Nel nostro Paese ogni anno si registrano circa 80.000 fratture di femore: il 75% nella popolazione femminile e, di questa percentuale, il 94% avviene nelle donne over 65.

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