Roma, 9 aprile 2018 – La riorganizzazione del percorso post laurea in medicina e chirurgia è tornata nella attualità della politica con una proposta di riforma dell’esame di stato che mira alla riduzione dei tempi di attesa del giovane medico tra laurea ed abilitazione. Il miglioramento per l’“efficacia selettiva” dell’esame di Stato proposto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, criticato comunque dal Consiglio di Stato, prevede, infatti, una nuova tipologia di esame, unica e non più divisa in due parti, attraverso un test “multiple choice” elaborato a livello centrale ed anticipa, il tirocinio pratico-valutativo nel periodo precedente alla laurea per aumentare la componente clinico-pratica della formazione del medico.
Anaao Giovani ritiene, però, che la riduzione dei tempi per conseguire l’abilitazione per i neo-medici laureati nel nostro Paese non possa essere garantito unicamente dall’aumento delle sessioni di esame o dal mutamento dell’esame stesso.
Un tale condivisibile obiettivo è conseguibile solo imitando le altre realtà europee, nelle quali la laurea in Medicina è di per sé abilitante, consentendo ai neo-medici di entrare subito nel mondo del lavoro o di accedere alla formazione post laurea. L’esame di laurea abilitante ridurrebbe senza dubbio i ‘tempi morti’ che oggi esistono dopo l’esame di laurea, che possono raggiungere anche l’anno.
L’effettiva acquisizione delle capacità e idoneità pratiche, oltre che teoriche, da parte di chi si appresta ad esercitare la professione medica, dovrebbe essere valutata con serie e rigorose attività professionalizzanti nell’ambito del percorso ante-laurea, in modo da garantire una reale e completa formazione al futuro medico insieme con capacità pratiche ottimali, come prerogativa aggiuntiva.
Sembra anche doveroso sottolineare come il numero chiuso per l’accesso alla facoltà di Medicina debba essere preservato anche al fine di garantire un’adeguata organizzazione dei tirocini pratici, nei quali venga assegnato un tutor per piccoli gruppi di studenti, migliorando la qualità della formazione pratica e garantendo una sorveglianza continua dell’acquisizione delle nozioni pratiche professionalizzanti.
Anaao Giovani invita anche la FNOMCEO ad adoperarsi in favore della laurea abilitante, che è stato un suo obiettivo per molti anni, piuttosto che contentarsi di modifiche dell’esame di abilitazione per evitare che l’Italia rimanga rispetto alle altre realtà europee, sul piedistallo dell’inadeguatezza organizzativa e formativa.
Al di là della laurea abilitante, tuttavia, occorre assicurare una riscrittura del percorso di formazione del medico attraverso una rivisitazione profonda di quello pre-laurea e di quello post-laurea, cominciando a migliorare i test di accesso alle scuole di specializzazione e, soprattutto, garantendo la possibilità di ingresso del giovane medico negli ospedali a scopo formativo, sia attraverso la creazione dei teaching hospital, sia attraverso la possibilità di stipulare di veri e propri contratti di formazione a tempo determinato che favorirebbero l’acquisizione anche dei diritti professionali e previdenziali oggi non riconosciuti.
In tale percorso le Regioni hanno il dovere di intervenire come coattori, non limitandosi ad assecondare i desiderata dei Rettori.
Crediamo, infine, che la soluzione delle problematiche dei medici in formazione debba passare obbligatoriamente attraverso la creazione di un tavolo tecnico, eventualmente permanente, sulle criticità della formazione medica pre e post-lauream, al fine di garantire una visione globale dei problemi per creare insieme un sistema formativo più efficiente e al passo con l’Europa.