Il nuovo trattamento delle fistole perianali complesse è stato presentato presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino
Torino, 30 giugno 2024 – Un intervento innovativo con cellule staminali per un nuovo trattamento delle fistole perianali complesse e delle fistole nei pazienti con morbo di Crohn.
L’intervento è stato eseguito in diretta nel corso del Congresso SICCR (Società Italiana di Chirurgia Colo-Rettale), tenutosi presso l’Università degli Studi di Palermo su un paziente di 46 anni, che dal luglio 2022 soffriva di continue secrezioni da una fistola perianale transfinterica complessa, già operato quattro volte per la risoluzione della stessa senza successo.
Le cellule staminali vengono ottenute da un processo di aspirazione e frammentazione dell’adipe addominale e vengono reiniettate nel tragitto fistoloso, senza andare ad intaccare l’anatomia dei muscoli dell’ano e quindi preservando la continenza.
L’intervento è stato presentato dalla dott.ssa Roberta Tutino, chirurga della Chirurgia generale e d’urgenza ospedaliera dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretta dal dott. Mauro Santarelli).
Le fistole rappresentano l’evoluzione del 50% circa degli ascessi anali, malattia che frequentemente colpisce la popolazione. La cura delle fistole complesse può richiedere, come in questo caso, multipli interventi chirurgici che possono portare a percentuali di incontinenza fino al 30% dei casi.
Tutte le tecniche che non vanno a intaccare minimamente i muscoli hanno delle percentuali di cura che non raggiungono l’80% e pertanto le recidive di malattia sono frequenti.
Non vi è ad oggi una cura definitiva e le fistole anali sono considerate patologia orfana (senza una cura) dalla European Medicine Agency. La tecnica utilizza cellule staminali eterologhe o autologhe, ovvero ottenute direttamente dal paziente in un unico tempo operatorio che prevede l’aspirazione del grasso e la sua reiniezione nel tragitto fistoloso, come nel sopraccitato caso.
Questo trattamento da oggi può dare ai pazienti una nuova chance di cura per questa invalidante malattia.