Palermo, 26 gennaio 2021 – Dall’Ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli il prossimo 4 febbraio partirà un progetto artistico/terapeutico sperimentale dal titolo “Pharmakon” ispirato all’esperienza realizzata al museo Fine Art di Montreal in Canada. Gli incontri si terranno online.
Il progetto artistico curativo è stato ideato dalla dott.ssa Claudia Villani e dalla dottoressa Monica Sapio, responsabile dell’Unità Operativa di terapia del dolore dell’Ospedale Buccheri La Ferla, co-ideatrice del progetto e responsabile scientifico dello stesso.
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), nel suo rapporto del 2019 ha riconosciuto il ruolo dell’arte nella salute e ne auspica un utilizzo più massiccio, in quanto interventi non invasivi, efficaci e poco dispendiosi, che potrebbero essere un importante contributo alla sostenibilità dei servizi sanitari. Inoltre, l’OMS sollecita ad attuare riforme sanitarie che mettano al centro un’assistenza sanitaria di base incentrata su famiglia e comunità (Community care), finalizzate alla tutela e promozione della salute nella prospettiva di un potenziamento delle risorse individuali e della comunità stessa (Empowerment).
Il concetto di self-care si fonda su una rappresentazione della persona malata non come semplice ricevente passivo dei servizi sanitari ma come primo e fondamentale ‘operatore’ del lavoro di cura nei confronti della propria salute. La letteratura scientifica ha dimostrato che l’arte è uno strumento utile per promuovere la salute e prevenire le malattie, oltre a migliorare la qualità di vita dei malati.
Il progetto “Pharmakon” è rivolto ai pazienti affetti da fibromialgia (disturbo da dolore cronico diffuso e di affaticamento che colpisce sia i muscoli e le articolazioni che il tessuto molle o fibroso). Gli incontri si concluderanno il 24 giugno 2021.
“L’obiettivo – spigano Monica Sapio e Claudia Villani – è quello di sperimentare terapie alternative o complementari alla cura farmacologica e validare gli effetti che la metodologia transdisciplinare, mediata dall’arte e dall’uso della medicina narrativa, può apportare nella sindrome fibromialgica, per il miglioramento dell’approccio diagnostico e terapeutico sia per medici che per i pazienti, indirizzando quest’ultimi ad una rielaborazione del vissuto di malattia per sviluppare l’assunzione personale di responsabilità nei confronti della cura”.
Lo studio è articolato in tre diverse esperienze: la terapia della risata, guidata da Yoga Patti, la relazione con l’arte museale, guidata da Claudia Villani, Monica Sapio e Giuppa Cassarà, il laboratorio di scrittura trasformativa guidato da Leonora Cupane e Giorgio D’amato con il coordinamento di Monica Sapio.