Prof. Claudio Tondo, Responsabile dell’Aritmologia del Centro Cardiologico Monzino: “Si tratta di un nuovo sistema di mappaggio del cuore, che utilizza gli ultrasuoni per ricostruire l’anatomia cardiaca e identificare i circuiti elettrici critici, responsabili delle anomalie del ritmo più complesse”
Milano, 22 marzo 2017 – Il Centro Cardiologico Monzino è il primo ospedale in Italia a sperimentare “Acutus”, una tecnologia innovativa che migliora l’efficacia del trattamento della fibrillazione atriale.
“Si tratta di un nuovo sistema di mappaggio del cuore, che utilizza gli ultrasuoni per ricostruire l’anatomia cardiaca e identificare i circuiti elettrici critici, responsabili delle anomalie del ritmo più complesse”, spiega il prof. Claudio Tondo, Responsabile dell’Aritmologia del Monzino.
Rispetto ai sistemi di mappaggio oggi in uso, che utilizzano il contatto di un catetere per esplorare la parete cardiaca e trovare i circuiti “impazziti”, il nuovo sistema è più rapido e flessibile. Si avvale infatti di uno speciale catetere che si può gonfiare e sgonfiare, per assumere le dimensioni di una pallina che si posiziona in mezzo alla cavità cardiaca e da lì inizia ad emettere ultrasuoni: in pochi secondi viene così ricostruita un’ecografia del cuore in 3D, con l’anatomia della camera cardiaca e la mappatura dei circuiti elettrici.
“Con una velocità straordinaria riusciamo a individuare in quali punti esattamente ha origine la fibrillazione atriale e quindi dove è necessario eseguire l’ablazione, la procedura che tramite catetere va a neutralizzare i circuiti critici – sottolinea Claudio Tondo – Insieme alla rapidità, anche la flessibilità di questa nuova tecnologia fa la differenza. Non di rado infatti accade che, a seguito dell’intervento ablativo, l’aritmia cambi il suo punto di origine. Grazie alla guida ecografica del sistema, il cardiologo può effettuare subito una nuova ablazione senza ripetere la procedura di ‘mappatura per contatto’, che richiede molto più tempo”.
“Abbiamo già eseguito una decina di casi con ottimi risultati – conclude Tondo – e abbiamo avviato uno studio clinico per pazienti con fibrillazione atriale cronica. Siamo entusiasti delle possibilità che offre il nuovo dispositivo per migliorare il trattamento di una malattia così complessa e invalidante”.
Con la sperimentazione di questo sistema possiamo affermare ancor più a ragione che il Monzino è un riferimento nazionale ed europeo per l’aritmologia e soprattutto possiamo assicurare ai nostri pazienti che troveranno qui la maggiore expertise e la più avanzata tecnologia oggi disponibili”.
Con circa 400.000 pazienti in Italia e 60 mila nuovi casi ogni anno, la fibrillazione atriale è il disturbo del ritmo cardiaco più diffuso nella popolazione, anche giovane, e rappresenta uno dei maggiori fattori di rischio per l’ictus. Chi soffre di fibrillazione atriale sente il ritmo del cuore diventare accelerato, caotico, e può provare palpitazioni, stordimento, fiato corto, difficoltà respiratorie. Talvolta tuttavia il disturbo è asintomatico, e il paziente si ritrova a convivere con un rischio trombo-embolico elevato senza saperlo.
fonte: ufficio stampa