Genova, 4 novembre 2020 – La fibrillazione atriale è un disturbo del ritmo cardiaco in cui il cuore accelera in modo irregolare, con sintomi come palpitazioni e mancanza di respiro. Questa aritmia aumenta il rischio di insufficienza cardiaca e può provocare la formazione di coaguli di sangue che, una volta entrati in circolo, impediscono il corretto passaggio del sangue, portando a loro volta a trombosi o ictus.
“Negli ultimi decenni la fibrillazione atriale è diventata uno tra i più importanti problemi di salute pubblica dei paesi occidentali – spiega Italo Porto, Direttore della Clinica delle Malattie dell’Apparato Cardiovascolare dell’Ospedale Policlinico San Martino – ne soffre circa il 2% della popolazione, ma può arrivare a colpire più del 15% degli over80. Questo rende tale aritmia particolarmente presente nella popolazione Ligure, caratterizzata da un’età media molto elevata. Probabilmente entro il 2050 le persone colpite da questa patologia saranno cinque volte maggiori. Fortunatamente oggi questa patologia può essere rilevata facilmente e sono disponibili diversi trattamenti efficaci. Nuove e avanzate tecnologie che migliorano il trattamento delle anomalie del battito del cuore e confermano il ruolo del nostro Centro quale polo cardiologico di riferimento a livello nazionale”.
La Cardiologia dell’Ospedale Policlinico San Martino si è così recentemente dotata di un nuovo e innovativo software che permette, durante gli interventi di ablazione della fibrillazione atriale (un intervento chirurgico mininvasivo), di eseguire una ricostruzione in 3D dettagliata del cuore e di visualizzare, in tempo reale, la sua attività, consentendo una migliore ed estremamente precisa identificazione delle diverse aree responsabili della produzione di aritmie.
“L’ablazione permette di eliminare quelle aree cardiache anomale che generano l’aritmia, riportando il battito cardiaco alla normalità – dichiara Paolo Sartori, cardiologo elettrofisiologo senior – la Cardiologia del San Martino è fra i primi centri in Italia ad utilizzare una nuova tecnologia di mappaggio tridimensionale che facilita e rende più efficace l’ablazione della fibrillazione atriale. Si tratta in sostanza di una ricostruzione computerizzata dell’anatomia del cuore che permette di creare mappe accurate, precise e ricostruite molto velocemente, per consentire la personalizzazione del trattamento di pazienti affetti da aritmie”.
“Grazie a questa tecnologia, oggi possiamo visualizzare una mappa tridimensionale ad alta risoluzione del cuore e avere informazioni in tempo reale sulle aree responsabili dell’aritmia, migliorando la qualità e la durata delle procedure di ablazione con un tasso di successo più elevato a beneficio dei pazienti – dichiara Giuseppe Mascia, cardiologo elettrofisiologo – una conferma del costante impegno del nostro Centro nell’erogare prestazioni innovative ad alta specializzazione su pazienti complessi con problemi cardio-vascolari e affetti da patologie ad alto impatto clinico e sociale”.
Il trattamento ablativo della fibrillazione atriale è in costante crescita negli ultimi anni grazie alla sempre maggiore efficacia e sicurezza dell’intervento e alle recenti innovazioni tecnologiche: in Europa, ogni anno, vengono eseguite più di 80.000 ablazioni di fibrillazione atriale di cui 9.000 circa in Italia. In Liguria ogni anno si eseguono circa 150 ablazioni transcatetere della fibrillazione atriale, ma la richiesta è sicuramente molto più alta.