Roma, 11 gennaio 2021 – La somministrazione di una dose ridotta di vaccino contro la febbre gialla è ugualmente efficace e potrebbe aiutare a vaccinare milioni di persone durante le emergenze. Lo dimostra uno studio di Epicentre, centro di ricerca epidemiologica di Medici Senza Frontiere (MSF), pubblicato su The Lancet. I test dimostrano che la somministrazione di un quinto della dose standard di vaccino contro la febbre gialla è efficace e sicura. Questa nuova evidenza aiuterà governi e organizzazioni internazionali nella lotta contro la malattia, quando, come nel corso di epidemie, i vaccini scarseggiano.
“Quando scoppiano grosse epidemie di febbre gialla, è importante disporre rapidamente di grandi quantità di vaccino – dichiara Myriam Henkens, coordinatore medico internazionale di MSF – Il vaccino è la più importante misura di prevenzione. Questo studio dimostra che gli operatori sanitari possono proteggere i pazienti e mettere più persone al sicuro somministrando dosi minori di qualsiasi vaccino contro la febbre gialla approvato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità”.
La ricerca, condotta dal centro di ricerca epidemiologica di MSF Epicentre, è stato uno studio randomizzato, svolto in collaborazione con il Kenya Medical Research Institute, l’Institut Pasteur di Dakar e l’OMS tra il 6 novembre 2017 e il 21 febbraio 2018 a Mbarara (Uganda) e Kilifi (Kenya). In questo arco di tempo i ricercatori hanno somministrato alternativamente un quinto di dose o un’intera dose di vaccino contro la febbre gialla a 960 adulti di età compresa tra i 18 e i 59 anni.
I pazienti che hanno ricevuto un quinto della dose hanno avuto una risposta immunologica non inferiore a chi ha ricevuto l’intera dose. Questo risultato è un importante passo verso un aggiornamento delle raccomandazioni sulla somministrazione di dosi ridotte del vaccino nel corso di epidemie, che potrà essere esteso a tutti i vaccini approvati dall’OMS contro la febbre gialla.
In questo studio clinico, per la prima volta, sono stati valutati insieme tutti e quattro i vaccini contro la febbre gialla validati dall’OMS, derivati da diversi ceppi del virus: 17DD (Bio-Manguinhos/Fiocruz, Brasile), 17D-213 (Federal State Unitary Enterprise of Chumakov Institut of Poliomyelitis and Viral Encephalitides, Russia), 17D-204 (Institut Pasteur de Dakar, Senegal) e 17D-204 (Sanofi Pasteur, Francia).
“Questo studio è particolarmente significativo perché dimostra che è possibile eseguire studi clinici che coinvolgono diversi produttori e in cui i loro prodotti sono valutati in modo indipendente – dichiara Rebecca Grais, direttore di ricerca di Epicentre MSF – È la dimostrazione che i ricercatori di tutto il mondo possono collaborare per condurre ricerche indipendenti e oggettive che si traducono in prodotti e raccomandazioni che soddisfano davvero i bisogni delle persone e garantiscono farmaci e vaccini sicuri ed efficaci”.
Cos’è la febbre gialla
La febbre gialla è una febbre emorragica virale acuta trasmessa dalle zanzare che causa 30.000 morti all’anno, la maggior parte dei quali in Africa Sub-Sahariana. I casi di febbre gialla stanno aumentando anche nell’America centrale e meridionale. Sebbene l’infezione risulti asintomatica o paucisintomatica in molte persone, una piccola percentuale manifesta sintomi più gravi con emorragie interne e gravi danni ai reni e al fegato. Circa la metà dei pazienti che arrivano a questo stadio di gravità muore dopo pochi giorni.
Non esiste un trattamento specifico per la febbre gialla e per questo la prevenzione è fondamentale. Un’unica dose di vaccino è in grado di proteggere una persona per il resto della vita. Purtroppo, molto spesso le dosi disponibili non sono sufficienti poiché il tempo di produzione è di circa 12 mesi ed è difficile pianificare la produzione da un anno all’altro, nell’impossibilità di prevedere il futuro insorgere di epidemie. Ciò significa che la capacità di produzione non è in grado di soddisfare le esigenze mondiali durante le epidemie, lasciando le persone esposte e chi fornisce assistenza sanitaria, siano essi ministeri della salute o organizzazioni non governative come MSF, sprovviste di mezzi per assistere nel momento in cui sono più necessari.
La febbre gialla è una malattia endemica presente in 34 paesi dell’Africa. Dal 2000 le équipe di MSF hanno risposto a epidemie di febbre gialla in Repubblica Democratica del Congo (anche nel 2015/16 durante la più grande epidemia degli ultimi 30 anni), Guinea, Sudan, Sierra Leone, Repubblica Centrafricana, Ciad e altri.
Durante l’epidemia di febbre gialla in Angola e Repubblica Democratica del Congo nel 2016, le vaccinazioni sono state sospese in altri paesi del continente, rivelando i problemi di approvvigionamento del vaccino. Tanto più in paesi a basse risorse, dove le cure per chi si ammala sono ancora più limitate, le misure preventive come i vaccini hanno un impatto fondamentale.
“Più di un miliardo di persone vive in aree del mondo in cui la febbre gialla è diffusa – dice Isabelle Defourny, direttore delle operazioni MSF – Come MSF ha potuto vedere lavorando in tutto il mondo, questa malattia può causare grandi epidemie, soprattutto nelle grandi città dove la febbre gialla si diffonde rapidamente, causando migliaia di vittime e gravi conseguenze umanitarie. In un momento in cui il mondo intero sta lottando contro altre minacce sanitarie, è incoraggiante sapere che ricerche come questa salveranno vite umane”.