Roma, 19 marzo 2016 – Siamo colpiti che ancora una volta a pagare la crisi generata dal crack finanziario emerso nel 2013 continuino ad essere gli onesti lavoratori della sanità dell’IDI – affermano i dirigenti sindacali Nursind San Carlo ex gruppo IDI Sanità Antonino Gentile e Anna Rita Amato – 120 dei quali dal 1 aprile saranno messi in cassa integrazione in deroga per tre mesi.
Purtroppo sembrerebbe non esserci fine agli strascichi economici e giudiziari causati dal dissesto finanziario che si protrae da anni a causa delle note vicende su cui la Procura di Roma ha chiesto ultimamente il rinvio a giudizio per 40 persone. Non è bastato il periodo di amministrazione straordinaria e la successiva vendita, lo scorso aprile 2015, delle strutture dell’ex Gruppo IDI Sanità (San Carlo di Nancy, IDI, Villa Paola e 2 RSA) per far dormire sonni tranquilli ai dipendenti e consentire il ritorno alla normale attività sanitaria.
L’Irccs – continuano i sindacalisti Nursind – gestito adesso dalla Fondazione Luigi Maria Monti, si è visto tagliare da decreto della Regione Lazio circa 10 milioni di budget 2015, riportando gravi ripercussioni sulla gestione economica. A fronte della situazione creatasi, siamo di fronte all’inizio di un periodo difficile per i dipendenti dell’IDI, 89 dei quali ex dipendenti del San Carlo, tra cui diversi infermieri, a seguito dell’accordo sindacale sulle condizioni del trasferimento dei rami d’azienda, i quali da un lato usufruiranno del sostegno al reddito per i tre mesi di cassa integrazione in deroga concessa e dall’altro si vedranno diminuito lo stipendio.
Ad essi va tutto il nostro sostegno e la nostra solidarietà – concludono Amato e Gentile – nella consapevolezza che ancora una volta a rimetterci per responsabilità altrui sono i lavoratori onesti, vittime indifese di una crisi che, protraendosi da anni, appare ai più una storia infinita.
fonte: ufficio stampa