Roma, 24 luglio 2023 – Solo tra il 2022 e i primi cinque mesi del 2023 in Italia si sono registrati 432 eventi climatici estremi di elevata gravità, che portano a oltre 100 miliardi di euro la stima dei danni economici subiti dal nostro Paese negli ultimi 43 anni, e più di 22mila morti complessivi. I numeri arrivano dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), che interviene sul maltempo che in queste ore sta investendo il nord Italia.
I dati ufficiali registrano 310 eventi climatici estremi sul territorio italiano nel 2022 (grandinate, nubifragi, trombe d’aria, ecc.) che hanno provocato anche 29 morti – spiega SIMA – Solo nei primi 5 mesi del 2023 c’è stato un incremento di fenomeni avversi del +135% rispetto allo stesso periodo del 2022: ben 122 eventi meteo estremi tra gennaio e maggio. La sola l’alluvione dell’Emilia Romagna dello scorso maggio ha provocato 17 vittime e danni per circa 10 miliardi di euro.
Se si estende l’arco temporale, si scopre che negli ultimi 43 anni, tra il 1980 e il 2023, l’Italia ha registrato più di 22mila morti collegati ad eventi climatici estremi (escludendo i decessi legati alle ondate di calore), con il conto complessivo dei danni che supera i 100 miliardi di euro.
“Lo scenario meteo che stiamo vivendo nell’alternarsi di caldo torrido, trombe d’aria e precipitazioni anomale è un segno inequivocabile che siamo vicini alla rottura di un millenario equilibrio in grado di sconvolgere il nostro modo di vivere, proprio come sta accadendo in questi giorni con una drammatica riduzione della nostra qualità della vita – spiega il presidente, Alessandro Miani – I determinanti ambientali e climatici della salute devono diventare una priorità per i decisori (chiamando in causa il mondo della ricerca e innovazione) da cui ci si attende risposte e soluzioni immediate frutto di coraggiose decisioni da assumere su una prospettiva di medio-lungo termine”.