Esofagite eosinofila, malattia dai sintomi ‘subdoli’. Open Day con visite gratuite al Bambino Gesù

Roma, 27 maggio 2024 – È una malattia infiammatoria cronica e progressiva, con sintomi ‘subdoli’ che possono essere confusi con quelli di altre patologie. È l’esofagite eosinofila, una patologia provocata da un “corto circuito” del sistema immunitario che causa infiammazione dell’esofago rendendo difficile, se non a volte impossibile, la deglutizione. Ci sono, però, segnali-spia che i genitori possono tenere d’occhio per capire se il bambino può esserne affetto.

A questa malattia ancora non del tutto conosciuta al di fuori dei Centri specializzati, il 29 maggio l’ospedale pediatrico Bambino Gesù dedica un Open Day, una giornata di visite gratuite e informazioni per le famiglie con esperti allergologi e gastroenterologi.

La malattia

L’esofagite eosinofila è una malattia cronica ancora oggi diagnosticata spesso in ritardo che colpisce circa 35 bambini ogni 100.000 persone, ma recenti studi epidemiologici indicano un significativo aumento dei casi nella popolazione infantile. È una patologia infiammatoria cronica localizzata nell’esofago ed è provocata da una reazione del sistema immunitario che innesca un’infiammazione di tipo immuno-allergico: l’esofago infiammato può irrigidirsi e restringersi nel tempo, se non tempestivamente curato con le terapie specifiche attualmente disponibili.

Ancora non del tutto conosciuta al di fuori dei Centri specializzati, talvolta questa malattia si manifesta con sintomi ‘subdoli’ che possono essere confusi con quelli di altre patologie. Ci sono, tuttavia, alcuni segnali che possono essere la spia di esofagite eosinofila: il bambino impiega tanto tempo per completare il pasto, mastica a lungo, beve molto mentre mangia, preferisce pasti morbidi o in pezzetti molto piccoli. Una diagnosi precoce e certa tramite l’endoscopia dell’esofago è fondamentale per tenere sotto controllo l’evoluzione della malattia, impedendole di progredire e di aggravarsi.

Un Open Day dedicato

Mercoledì 29 maggio, dalle 8:30 fino alle 17.00, gli esperti delle Unità di Gastroenterologia e Allergologia del Bambino Gesù saranno a disposizione dei bambini e ragazzi con sintomi e comportamenti riconducibili a questa malattia. Oltre ai medici specialisti, sarà presente l’Associazione delle famiglie con Esofagite eosinofila (ESEO) che fornirà materiale informativo sulla patologia e sull’attività svolta dall’associazione stessa.

Per partecipare all’Open Day, che si svolgerà nella sede di San Paolo (viale di San Paolo 15, Roma), è necessario sottoporsi a un piccolo test di screening, leggendo un breve questionario di seguito riportato:

  1. Ha difficoltà a deglutire il cibo?
  2. Il cibo si blocca in bocca mentre deglutisce?
  3. Necessita di tagliare il cibo in piccoli pezzi?
  4. Impiega più tempo degli altri a finire il pasto?
  5. Beve molta acqua durante i pasti per facilitare la deglutizione?
  6. Ha l’impressione di dover masticare di più o più a lungo per deglutire il cibo senza difficoltà?
  7. Necessita di ammorbidire alcuni cibi che ti risultano più duri?
  8. È in genere l’ultima o l’ultimo a finire di mangiare?
  9. Tende ad evitare cibi di consistenza aumentata, tipo carne, prosciutto, riso?
  10. Ha mai avuto episodi di arresto del cibo in esofago per cui sei dovuto andare in Pronto Soccorso?

Se leggendo le domande ci si accorge che il proprio figlio ha più di un comportamento o di un sintomo fra quelli indicati è possibile prenotare una visita per l’Open Day. Si prenota chiamando il Cup (06 68181) e chiedendo una valutazione congiunta Gastroenterologico-Allergologica per l’Open Day dell’esofagite eosinofila oppure inviando una mail a patologie.eosinofile@opbg.net.

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