Il lavoro interdisciplinare permette di esplorare gli effetti delle strategie di controllo attuate dal Governo e dalla Regione variando la risposta della popolazione a tali restrizioni. E considera non solo il numero di individui positivi al COVID-19 ma anche il numero di casi non rilevati
Torino, 10 aprile 2020 – Tre gruppi di ricerca di diverse discipline dell’Università di Torino hanno sviluppato un modello computazionale per studiare la diffusione dell’epidemia da Coronavirus 2019 (COVID-19) nella Regione Piemonte. Il modello, usando i dati di sorveglianza raccolti dal Ministero della Salute e dalla Protezione Civile, permette di esplorare gli effetti delle strategie di controllo attuate dal Governo e dalla Regione Piemonte variando la risposta della popolazione a tali restrizioni.
Questo lavoro interdisciplinare nasce dalla collaborazione di tre gruppi di ricerca, due afferenti al Dipartimento di Informatica e uno al Dipartimento di Scienze Mediche: gruppo di Quantitative Biology (riferimenti dott. Marco Beccuti, dott.ssa Francesca Cordero), gruppo di Modellistica Quantitativa e Valutazione delle Prestazioni di Sistemi (rif. prof. Matteo Sereno); gruppo di Epidemiologia (rif. prof. Lorenzo Richiardi, prof.ssa Milena Maule).
Il modello proposto considera non solo il numero di individui positivi al COVID-19 ma anche il numero di casi non rilevati (soggetti asintomatici), che possono potenzialmente infettare il resto della popolazione favorendo la rapida diffusione del coronavirus 2 nella regione Piemonte. La frazione dei casi non rilevati è infatti essenziale nella diffusione COVID-19.
“Mediante il nostro studio – spiegano i ricercatori – vengono eseguite analisi che provano a rispondere a quesiti del tipo: “Qual è l’impatto sulla diffusione dell’epidemia nel caso in cui la percentuale di infetti asintomatici è pari al doppio, triplo, etc. del numero di infetti diagnosticati?”. I risultati ottenuti mostrano che la risposta della popolazione alle varie restrizioni governative risulta efficace nel contenimento della diffusione dell’epidemia COVID-19 indipendentemente dal numero di soggetti asintomatici presenti nella comunità”.
I modelli computazionali utilizzano i computer per studiare e simulare il comportamento di sistemi complessi permettendo di migliorare le conoscenze del sistema in studio e valutare le politiche di gestione da adottare.
In ambito epidemiologico, i modelli computazionali possono essere utilizzati per lo studio di politiche di contenimento e gestione dell’epidemia. Le ricerche alla base del lavoro fanno un ampio utilizzo delle infrastrutture di calcolo a disposizione dell’Università degli Studi di Torino (Centro di Competenza sul Calcolo Scientifico – C3S – Università di Torino e HPC4AI).
Il lavoro attuale è uno studio preliminare sottomesso per la pubblicazione (e quindi a revisione da parte della comunità scientifica) su un’importante rivista scientifica, BMC Medicine. I tre gruppi svilupperanno analisi simili per altre Regioni italiane e verranno valutate le possibili strategie per l’allentamento delle misure di controllo.