Ferrara, 20 febbraio 2024 – Da alcuni anni in tutto il mondo il 22 febbraio si celebra il World Encephalitis Day, ovvero la Giornata Mondiale delle Encefaliti. La ricorrenza si pone l’obiettivo di incrementare la consapevolezza su questo tipo di patologie emergenti: sono infatti oltre 500mila le persone che ogni anno, nel mondo, vengono colpite da encefaliti.
A promuovere la giornata mondiale è l’Encephalitis Society allo scopo di sensibilizzare cittadini, medici e istituzioni su un complesso di malattie – prevalentemente di tipo infettivo ma in alcuni casi anche di tipo autoimmune – che nel corso degli ultimi anni ha visto importanti e significativi progressi nella diagnosi e nella terapia ma che richiedono di non abbassare la guardia.
Per sensibilizzare la popolazione sono nati il progetto internazionale “Illuminare l’Encefalite” (che prevede l’illuminazione di rosso dei monumenti delle città che aderiscono) e la campagna “RED4WED” (in Rosso per la World Encefalitis Day) che invita tutte le persone a indossare qualcosa di rosso, condividendo le proprie fotografie sui social media.
Anche le Unità Operative di Malattie Infettive (Direttore dott. Marco Libanore) e di Neurologia (Direttrice facente funzioni dott.ssa Daniela Gragnaniello) dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara sono impegnate ogni giorno nella diagnosi e nella cura di queste patologie.
“Nel corso del 2023 – commenta il dott. Libanore – la nostra situazione epidemiologica locale è stata contraddistinta da un incremento delle forme erpetiche, a carico di pazienti anziani e/o immunocompromessi, mentre le infezioni da West Nile hanno risparmiato la nostra provincia, a scapito di aree più a Nord o ad Ovest del Nord Italia. Questo in rapporto al diffondersi e agli spostamenti degli uccelli migratori, portatori di questo arbovirus”.
“La Sezione di Microbiologia Clinica dell’ospedale di Cona – spiega Libanore – ha messo a disposizione metodiche all’avanguardia per consentire una diagnosi dettagliata e circostanziata di tutte le forme encefalitiche osservate in ambito ospedaliero. La campagna di sensibilizzazione nei confronti di queste non trascurabili malattie è rivolta a cittadini, pazienti, familiari e alle istituzioni perché continuino a garantire ogni possibilità di diagnosi e di cura nei confronti delle encefaliti”.
“È importante ricordare – aggiunge la dott.ssa Gragnaniello – che per prevenire l’encefalite infettiva (trasmessa da germi) sono necessarie poche semplici regole:
- seguire buone norme igieniche, lavando le mani bene e spesso con acqua e sapone, soprattutto dopo aver usato il bagno e prima e dopo i pasti;
- non scambiare stoviglie, bottiglie e bicchieri con altre persone;
- vaccinarsi contro i microbi che possono causare l’encefalite;
- proteggersi dalle punture di insetti”.
La patologia
L’encefalite è un processo infiammatorio del sistema nervoso centrale – per lo più a carico dell’encefalo, ma spesso con associato coinvolgimento delle meningi (meningoencefalite) o del midollo (encefalomielite) o talora di entrambi – configurando quadri compositi di meningo-encefalo-mielite. Le sue cause sono molteplici, infettive e autoimmuni, talvolta difficili da individuare.
I sintomi iniziali possono essere subdoli e aspecifici come mal di testa, febbre, dolori muscolari e articolari, fatica e debolezza. Questi possono evolvere in quadri più gravi. Spesso la guarigione è completa ma possono rimanere deficit, talvolta anche gravi, per cui potrebbe essere difficoltoso, per chi è colpito da questa malattia, riprendere le consuete attività come il ritorno al lavoro o agli studi. Questo anche in considerazione del fatto che possono persistere difficoltà di attenzione e di memoria, difficoltà di concentrazione, cambiamenti del comportamento, aumentata affaticabilità e talvolta epilessia.
La diagnosi di encefalite vede impegnati medici di diverse specializzazioni, in primo luogo neurologi, infettivologi e microbiologi e può essere supportata da diversi esami laboratoristici e strumentali come l’esame liquorale, l’EEG e la TC/RM encefalo.