Ferrara, 5 giugno 2019 – La Società Medico Chirurgica di Ferrara ha organizzato per venerdì 7 giugno 2019, dalle ore 14.30 alle ore 19.00 presso l’Aula Magna dell’Ospedale S. Anna di Cona, un convegno per gli operatori del sistema di emergenza e specialisti delle due Aziende Sanitarie relativamente al tema della gestione in urgenza del paziente con emorragia digestiva.
Il sanguinamento acuto del tratto digestivo costituisce la più comune emergenza gastroenterologica con una incidenza 50 e 150 casi ogni 100.000 abitanti. L’emorragia può derivare dalle diverse sedi dell’apparato gastrointestinale come esofago, stomaco, duodeno, intestino e colon retto.
Nell’ottica di garantire a tutti i cittadini della provincia pari opportunità di accesso e omogeneità di trattamento è stato elaborato un percorso clinico assistenziale per la gestione del paziente con emorragie (sia varicose che non varicose) del tratto gastrointestinale superiore e del tratto inferiore.
I bisogni sanitari del cittadino vengono assicurati da una serie di ospedali in rete in base a principi di qualità, equità e specializzazione, attraverso un processo assistenziale che parte dall’attivazione dei servizi di emergenza per finire con una valutazione e un tempestivo invio alla struttura in grado di offrire cure qualificate e appropriate in condizioni di sicurezza.
Lo scopo dell’incontro con tutti i professionisti è di fornire le linee guida per un precoce riconoscimento dell’emorragia digestiva nelle fasi di stabilità e instabilità emodinamica, calcolando la stratificazione del rischio e garantendo un’adeguata gestione del paziente. Oltre che un corretto e omogeneo iter diagnostico e un tempestivo trattamento specifico.
Questo percorso è garantito dalla presenza di un’unica rete provinciale di servizi integrata nelle funzioni, con competenze differenziate e che consente la gestione coordinata delle quattro strutture ospedaliere pubbliche. Tutto questo secondo il modello organizzativo di rete clinico-assistenziale che assicura la presa in carico del paziente mettendo in relazione professionisti, strutture e servizi che erogano interventi sanitari e socio sanitari di tipologia e livelli diversi.
Il modello in rete permette di stabilire, in base ai dati clinici e alle caratteristiche dell’ospedale di provenienza, quando e se il paziente può ritornare all’ospedale di provenienza o se deve essere trattenuto al S. Anna in reparti specialistici di secondo livello.
Tale organizzazione favorisce la riduzione della mortalità e la riduzione dei tempi di ospedalizzazione e dei ricoveri inappropriati con dimissione protetta del paziente dopo la procedura endoscopica.