Emicranie e cefalee: una ricerca dimostra l’efficacia della chirurgia mininvasiva

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In oltre il 90% dei pazienti trattati l’intervento ha determinato o la completa scomparsa dei sintomi (80% dei pazienti) o una loro netta diminuzione (18% dei pazienti). Studio del Gruppo di ricerca dell’Università di Parma

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Parma, 19 ottobre 2017 – È stato recentemente pubblicato, sulla rivista internazionale European Journal of Plastic Surgery, il primo lavoro italiano sulla terapia chirurgica mininvasiva delle emicranie e cefalee muscolo-tensive occipitali, che riassume uno studio del Gruppo di ricerca dell’Università di Parma guidato dal prof. Edoardo Raposio, docente di Chirurgia Plastica del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo.

Dai risultati dello studio è emerso che in molti pazienti che soffrono di questa patologia comune e invalidante, chiamata solitamente ‘cervicale’, la causa dei sintomi e degli attacchi di cefalea è rappresentata dall’irritazione di un nervo superficiale (chiamato nervo occipitale e localizzato a livello della nuca, alla base del collo), di solito da parte di un piccolo vaso sanguigno a questi vicino.

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Prof. Edoardo Raposio

Tramite una piccola incisione cutanea (in anestesia locale), l’intervento chirurgico mininvasivo consiste nella visualizzazione del nervo occipitale bilateralmente e nella sua ‘sbrigliatura’ dalle strutture vicine.

In oltre il 90% dei pazienti trattati, la semplice liberazione di tale nervo con concomitante legatura del piccolo vaso che ne determinava l’irritazione ha determinato o la completa scomparsa dei sintomi (80% dei pazienti) o una loro netta diminuzione (18% dei pazienti).

I risultati ottenuti grazie a questa pratica chirurgica mininvasiva dal Gruppo del prof. Raposio hanno suscitato grande interesse a livello internazionale e sono stati presentati nelle scorse settimane nei principali Congressi mondiali di Chirurgia Plastica, quali il Congresso della Società Americana di Chirurgia Plastica, delle Società congiunte Inglese e Finlandese di Chirurgia Plastica e della Società Europea di Chirurgia Plastica.

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