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Prof. Piero Barbanti, IRCCS San Raffaele Roma: “Siamo al punto di non ritorno nella cura della malattia”
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Roma, 24 gennaio 2024 – Un anno di trattamento con anticorpi monoclonali anti-CGRP fa crollare la frequenza degli attacchi emicranici nella quasi totalità dei soggetti (91.3%). È il dato emerso da uno studio multicentrico cui hanno partecipato ben 16 centri coordinati dall’IRCCS San Raffaele di Roma e appena pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Journal of Neurology.
“Il nostro studio è rivoluzionario per 3 aspetti – spiega il prof. Piero Barbanti, coordinatore del gruppo di ricerca e direttore dell’Unità per la Cura e la Ricerca su Cefalee e Dolore dell’IRCCS San Raffaele nonché responsabile del Registro Italiano dell’Emicrania – anzitutto, dimostra che gli anticorpi monoclonali anti-CGRP rappresentano un “punto del non ritorno” nella cura di una malattia devastante quale l’emicrania, risultando efficaci praticamente in tutti”.
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“In secondo luogo, documenta che definire non responsivo chi non migliori dopo 3 mesi di cura – come purtroppo attualmente previsto dalle attuali norme AIFA – è un grave errore ed esclude dal beneficio il 30% dei pazienti – prosegue Barbanti – Infine, sottolinea come l’emicrania intrattabile o farmacoresistente sia una autentica rarità”.
Il San Raffaele di Roma è leader mondiale della sperimentazione di nuove molecole contro il mal di testa, avvalendosi di un team di 7 ricercatori. I dati dello studio appena pubblicato dimostrano che le terapie anti-CGRP sconvolgeranno le cure dei prossimi anni e miglioreranno drasticamente la vita del paziente emicranico, determinando una netta riduzione dei costi diretti e indiretti di questa patologia, ad oggi valutati in circa 20 miliardi di euro.
“Ma è urgente – sottolinea il neurologo – che l’Agenzia Italiana del Farmaco prenda atto ora di queste evidenze e riveda i criteri per la rimborsabilità degli anticorpi monoclonali oltre che quelli relativi alla prescrivibilità”.