Pavia, 28 dicembre 2018 – Una nuova terapia per la prevenzione dell’emicrania è da oggi disponibile presso il Centro Cefalee della Fondazione Mondino Istituto Neurologico Nazionale IRCCS di Pavia.
Il nuovo farmaco si chiama erenumab ed è indicato per la prevenzione dell’emicrania nel paziente adulto con emicrania episodica cronica e almeno 4 giorni di emicrania al mese.
La somministrazione avviene con iniezione sottocutanea ogni 28 giorni; nei soggetti emicranici selezionati per il trattamento si prevede un ciclo iniziale di 3 dosi, poi sarà il neurologo a valutare se e come ripetere o modificare la terapia.
“La Fondazione Mondino è da sempre un punto di riferimento nazionale e internazionale per la ricerca e la cura delle cefalee – ha affermato il prof. Livio Tronconi, Direttore Generale della Fondazione Mondino – Attraverso l’Headache Science Center diretto dalla prof.ssa Cristina Tassorelli e il Centro Regionale per la Diagnosi e Cura delle Cefalee diretto dalla dr.ssa Grazia Sances vogliamo essere sempre in prima linea per prestare le cure più innovative. Abbiamo quindi seguito attentamente il percorso di approvazione e immissione in commercio del nuovo farmaco, per essere pronti a fornire la migliore risposta disponibile ai bisogni di centinaia di migliaia di pazienti”.
Erenumab è il primo e unico anticorpo monoclonale interamente umano, progettato per bloccare il recettore del peptide correlato al gene della calcitonina, il quale svolge un ruolo cruciale nella mediazione del dolore invalidante dell’emicrania.
Negli studi clinici i pazienti riportano una costante e sostenuta riduzione della gravità di malattia e per molti di loro si è riscontrata una riduzione di almeno il 50% dei giorni mensili di emicrania.
“Abbiamo finalmente a disposizione una nuova molecola che è stata sviluppata e studiata specificamente per il trattamento dell’emicrania – spiega la dr.ssa Grazia Sances, direttrice del Centro Regionale per la Diagnosi e Cura delle Cefalee della Fondazione Mondino – Per la prima volta possiamo trattare i pazienti con una molecola che agisce sui meccanismi che sono alla base dello sviluppo dell’emicrania. Questo dimostra anche come l’emicrania sia da considerare una vera e propria malattia, con alla base una disfunzione di sistemi e circuiti neurotrasmettoriali su cui agire. Finora abbiamo avuto a disposizione farmaci presi in prestito, cioè farmaci con indicazione per altre patologie e che si sono poi rivelati utili anche nella prevenzione delle crisi emicraniche, ma non sviluppati per questo e, a volte, con un rapporto rischio/beneficio non ottimale”.
Il nuovo trattamento con anticorpo monoclonale, nei vari studi effettuati su migliaia di pazienti emicranici, si è dimostrato molto efficace nel tempo, ottimamente tollerato e sicuro. Inoltre, la somministrazione sottocute, prevista una volta ogni 28 giorni, permette una buona aderenza alla cura dei pazienti, che non saranno costretti ad assumere compresse tutti i giorni per vari mesi.
La disponibilità della nuova terapia è considerata dai clinici l’inizio di una nuova era per quanto riguarda la cura dell’emicrania, patologia che affligge milioni di pazienti, in prevalenza giovani e in età lavorativa, tanto da portare l’Organizzazione Mondiale della Sanità a inserire l’emicrania al terzo posto, tra tutte le malattie, come causa di disabilità nel corso della vita.
“Per chi, come me, segue pazienti con cefalea da tantissimi anni – continua la dottoressa Sances – questo è sicuramente un momento importante, in quanto si avrà la possibilità di curare i pazienti con emicrania in modo più specifico e anche relativamente sicuro. La sfida e l’impegno per i clinici sarà di valutare l’anticorpo monoclonale nella pratica clinica su pazienti responder o meno alla terapia, al fine di fornire dati per sviluppi futuri nell’ambito dell’assistenza e della ricerca”.