A Nassiriya, in Iraq, i sogni di molti bambini che avevano perso la speranza sono diventati realtà grazie all’intervento di Emergenza Sorrisi, un’organizzazione che da anni porta luce nelle vite più fragili. La missione, realizzata tra il 27 ottobre e il 6 novembre 2024, ha visto coinvolti 174 piccoli pazienti, bambini che hanno ricevuto cure chirurgiche per problematiche devastanti come labiopalatoschisi e gravi ustioni.
Il lavoro della squadra di Emergenza Sorrisi non si è limitato a un intervento medico; è stato un percorso di trasformazione, che ha restituito sorrisi ma anche dignità, offrendo la possibilità a queste giovani vite di crescere libere da complessi e difficoltà. Non è solo una questione di chirurgia, ma di un impegno totale che, partendo dalla sala operatoria, si espande fino alla formazione di medici e infermieri locali, per costruire un sistema sanitario sostenibile e indipendente.
Un’assistenza che va oltre la cura fisica
La missione a Nassiriya non si è limitata a interventi medici. È stata una vera e propria esperienza di crescita e umanità. Ogni bambino operato ha ricevuto un’assistenza completa, che ha incluso non solo la cura fisica, ma anche un supporto emotivo continuo, un aspetto fondamentale per recuperare fiducia nel futuro. L’approccio è stato quello di garantire che ogni paziente, dal momento dell’intervento fino al pieno recupero, fosse seguito da vicino, con un monitoraggio attento delle sue condizioni.
Il cuore della missione è stata la chirurgia plastica e ricostruttiva, con un focus particolare sulla labiopalatoschisi, che ha colpito tanti bambini. Ogni intervento è stato eseguito con la massima precisione, grazie all’esperienza e alla passione dei professionisti di Emergenza Sorrisi, che hanno lavorato a stretto contatto con i medici locali, insegnando loro tecniche avanzate.
Formazione e Crescita: il futuro dell’Iraq passa dalla formazione
Una delle pietre angolari di questa missione è stata la formazione del personale locale. Il dott. Fabio Abenavoli, Presidente di Emergenza Sorrisi, ha sottolineato l’importanza di questo aspetto, affermando che “Non si tratta solo di curare, ma di insegnare e trasmettere competenze che permettano di fare fronte alle sfide future in modo autonomo. Ogni medico e infermiere che forma un sorriso è un passo verso un futuro più indipendente per l’Iraq”. La formazione degli infermieri, in particolare, è stata essenziale per garantire che le cure post-operatorie fossero adeguate e tempestive, riducendo al minimo i rischi e favorendo un recupero veloce.
L’impegno logistico: un cuore che batte senza sosta
Dietro ogni missione di Emergenza Sorrisi c’è un impegno logistico che va oltre ogni aspettativa. Gli strumenti chirurgici, i farmaci e le attrezzature necessarie sono stati trasportati personalmente dal team, spesso in condizioni difficili. L’introduzione di strumenti innovativi, come il Mesher per il trattamento delle ustioni, ha rappresentato un salto di qualità nelle operazioni. Non si trattava solo di portare attrezzature, ma di creare un’eredità che restasse nel tempo, potenziando le capacità dell’ospedale e del sistema sanitario locale.
“Ogni missione rappresenta un seme che seminiamo nel terreno fertile della speranza – ha continuato Abenavoli – perché sappiamo che, se ben curato, quel seme darà frutti di indipendenza e autonomia per i nostri partner locali”.
Un sorriso che non svanisce mai
Ogni sorriso conquistato durante questa missione ha rappresentato non solo una vittoria per i singoli bambini, ma anche una piccola vittoria per l’intera comunità di Nassiriya, che ha visto rinnovare la propria speranza. Emergenza Sorrisi è da 17 anni un punto di riferimento per tante famiglie, non solo per il supporto medico, ma anche per il lavoro instancabile di costruzione di un sistema sanitario più forte, dove le competenze locali possano crescere e prosperare.
“Il nostro obiettivo è semplice ma ambizioso: costruire un sistema che vada oltre l’emergenza, che dia ai bambini iracheni e alle loro famiglie un futuro migliore”, ha concluso Abenavoli.
Ogni missione di Emergenza Sorrisi, infatti, non si esaurisce con l’operazione, ma continua a vivere nel cuore delle persone che hanno avuto accesso a un futuro migliore. Il sorriso di un bambino, oggi, rappresenta il simbolo di una speranza che mai svanisce.
Gli uomini le donne di Emergenza Sorrisi: i medici del cuore
La dott.ssa Tania Fazio, chirurgo plastico messinese, è una figura chiave nelle missioni internazionali di Emergenza Sorrisi ETS. Specializzata nella ricostruzione chirurgica di volti deformati da malformazioni congenite o gravi esiti di ustioni, ha partecipato a sette missioni in paesi come Iraq, Camerun, Afghanistan e Burkina Faso. La sua dedizione, unita alla sua abilità tecnica, ha trasformato la vita di numerosi bambini, ridonando loro non solo il sorriso, ma anche un futuro migliore.
Nel mese di ottobre del 2024, la dott.ssa Fazio ha partecipato alla missione in Iraq, a Nassiriya, dove insieme al team di Emergenza Sorrisi ha operato 172 bambini. “Ogni sorriso ritrovato è una vittoria”, racconta Tania, sottolineando l’importanza di ogni intervento. Nonostante le difficoltà logistiche e la scarsità di risorse locali, il team è riuscito a portare speranza e competenza, formando anche il personale sanitario locale per garantire la continuità delle cure.
Dal 2007, Emergenza Sorrisi ha eseguito oltre 6.000 interventi in 32 paesi, restituendo dignità e speranza a bambini e famiglie. “Ogni missione è una storia di resilienza”, conclude la dott.ssa Fazio, che continua a operare in contesti difficili con l’obiettivo di fare la differenza, una chirurgia alla volta.
Il dott. Davide Cristofani, anestesista del San Camillo e membro dell’equipe di Emergenza Sorrisi, racconta la sua esperienza nella missione umanitaria a Nassiriya, in Iraq. Cristofani descrive la missione come un’esperienza che va oltre la medicina, un atto di umanità che coinvolge l’intero cuore e spirito. Le difficoltà logistiche, come la carenza di ossigeno e le sfide linguistiche, sono state superate grazie alla collaborazione con i colleghi locali, ma il vero cambiamento, spiega, è stato dentro di lui. Ogni intervento, racconta, non è solo un dono per i bambini, ma anche una trasformazione personale per i medici, che vedono nei piccoli pazienti un riflesso di se stessi.
Il lavoro in Iraq non si limita alla chirurgia, ma include un’importante componente formativa: il team di Emergenza Sorrisi condivide con i professionisti locali tecniche avanzate, per costruire un sistema sanitario più autonomo e competente. Cristofani sottolinea l’importanza della formazione e del volontariato, dicendo che ogni missione è un tassello nel lungo percorso per rendere il sistema sanitario locale indipendente.
Il ricordo più emozionante di questa missione? Il sorriso delle madri quando vedono i loro figli guariti. Un’esperienza che va oltre la professione medica e che cambia profondamente chi vi partecipa. Il dott. Cristofani invita chiunque voglia intraprendere un cammino simile a farlo con il cuore aperto, poiché il volontariato medico è un viaggio che arricchisce la vita di chi lo vive.
In conclusione, la missione a Nassiriya non ha solo cambiato la vita dei bambini, ma ha anche rafforzato il sistema sanitario iracheno e, come afferma Cristofani, ogni sorriso è una vittoria condivisa.
Guardare al futuro
L’ospedale Habbobi, grazie alla continua collaborazione con Emergenza Sorrisi, è diventato un centro di eccellenza per la chirurgia pediatrica ricostruttiva in Iraq. E mentre la missione di Nassiriya si conclude, il lavoro continua, con nuovi obiettivi per il futuro. Emergenza Sorrisi non smetterà di essere un partner fondamentale per il rafforzamento del sistema sanitario locale, con l’impegno di tornare l’anno prossimo per nuove missioni che garantiranno a questi bambini un futuro senza barriere.