Emergenza in sanità, 30 società scientifiche si confrontano a Roma

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Roma, 16 ottobre 2018 – Una mancata e tempestiva comunicazione nella relazione medico-paziente può innescare meccanismi ‘pericolosi’ tra lo stesso paziente, i suoi familiari, l’avvocato, il medico e i colleghi. Al Tribunale di Milano, ad esempio nell’ultimo anno (2017) sono stati aperti 300 fascicoli fra lesioni e omicidi colposi per presunta responsabilità medica: una denuncia al giorno. Eppure solo il 20% dei casi sfocia in una condanna.

Il fenomeno, che colpisce tutti gli operatori del settore sanitario sin dal primo giorno di lavoro, è in forte aumento. Lo sanno bene i 3.500 chirurghi che in questi giorni sono riuniti a Roma, presso la Nuvola di Fuksas, in occasione del congresso della chirurgia unita, organizzato da Sic e Acoi che prevede la partecipazione di 30 società scientifiche italiane.

Domani, mercoledì 17 ottobre, nel panel “Casi di crisi in sanità. Come affrontarli” (Sala I, ore 11.30), interverranno l’avvocato Elisabetta Busuito (partner dello studio legale Perroni e Associati ed esperta di penale sanitario), Riccardo Cornaghi (broker assicurativo), i chirurghi Massimo Basti e Dalila Patrizia Greco, e Andrea Camaiora, giornalista esperto di Litigation pr e comunicazione di crisi.

Tra gli argomenti oggetto del dibattito anche la prevenzione della corruzione, le necessarie azioni rivolte alla trasparenza e l’adozione di protocolli di gestione e comunicazione della crisi e dell’emergenza in sanità, attraverso un’adeguata formazione del personale.

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