Emergenza ghiaccio a Milano: venerdì nero nei Pronto soccorso cittadini

Venerdì 13 gennaio a Milano è stato veramente un giorno sfortunato: alla sera si sono contati 1.300 pazienti nei pronto soccorso, quasi il triplo rispetto a una normale giornata. La colpa? Delle strade ghiacciate che hanno provocato un numero record di cadute e quindi di traumi. Operatori e infermieri hanno svolto un lavoro eccezionale, afferma NurSind Sindacato delle Professioni Infermieristiche

Milano, 16 gennaio 2017 – È stato un venerdì nero, avverando tutte le superstizioni legate al numero 13, nei pronto soccorso di Milano. Dopo il picco di accessi che nei giorni scorsi hanno mandato in tilt gli ospedali della città, ieri operatori sanitari e infermieri si sono trovati a dover gestire un’altra gravissima emergenza: il ghiaccio.

Ghiaccio che ha provocato un numero record di cadute per strada, con relativi traumi e fratture e corse al pronto soccorso. I dati, forniti dalla stessa sala operativa Areu, la centrale che gestisce le emergenze della Regione, sono incredibili: alla sera di ieri, si contavano 1.300 persone soccorse, con un picco a mezzogiorno, con quattrocento interventi, quasi tutti per cadute in strada.

“Ancora una volta, operatori sanitari e infermieri dei pronto soccorso hanno dimostrato non solo la loro professionalità, ma anche la loro responsabilità e buona volontà, prodigandosi, senza darne peso, anche oltre il normale orario di lavoro, per assistere al meglio, seppur in condizioni non proprio facili, un numero così elevato di pazienti” racconta Rosario Pagana, segretario territoriale NurSind Milano, il sindacato delle professioni infermieristiche.

“In occasioni simili si nota di più lo spirito di unione e collaborazione che va oltre ogni cosa da parte di tutti gli addetti ai lavori. Si è trattato ancora un volta di uno sforzo che i pazienti in attesa hanno compreso e apprezzato, aspettando silenziosamente per lungo tempo il loro turno per una visita e ringraziando e magari lodando soltanto con degli sguardi gli infermieri e i medici per il loro operato. Ancora una volta, però, si è reso evidente che – emergenze eccezionali a parte – molti pronto soccorso di Milano soffrono di carenze strutturali e umane. Per questo, nella maggior parte degli ospedali gli infermieri sono stati reperiti temporaneamente anche dalle altre unità operative. Gli infermieri, resisi subito disponibili, in tanti sono arrivati anche da casa per fronteggiare questa vera e propria emergenza. In qualche ospedale sono state attivate anche reperibilità extra. Barelle e carrozzine risultavano esaurite, nonostante si sia cercato di ‘recuperarne’ in corsa dalle sale operatorie e dai vari reparti ospedalieri”, conclude Pagana.

fonte: ufficio stampa

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