Roma, 3 aprile 2020 – Partito in Italia a inizio marzo, l’intervento di Medici Senza Frontiere (MSF) in risposta alla pandemia di Covid-19 si estende oggi in oltre 40 paesi tra Europa, Africa, Medio Oriente, Asia, Oceania e Sudamerica. I team di MSF composti da medici, infermieri, logisti, promotori della salute e psicologi stanno mettendo a disposizione la propria esperienza nella gestione di epidemie supportando ospedali e centri di salute, formando gli operatori sanitari sulle misure per contenere il virus, e proteggendo persone vulnerabili come anziani, senzatetto e rifugiati, in collaborazione con le autorità sanitarie locali dei diversi paesi.
La pandemia di Covid-19 sta paralizzando sistemi sanitari di alto livello in paesi con solidi meccanismi di assistenza sociale e in cui la maggior parte delle persone ha accesso all’acqua. La sfida è ancora più grande in molti dei paesi in cui lavora MSF, dove l’assistenza sanitaria è precaria o del tutto assente.
Per questo MSF ha lanciato un fondo globale dedicato al Covid-19 per rispondere alla pandemia e alle sue conseguenze, in Italia come in Spagna, Francia, Grecia, Siria, Iraq, Sudafrica, Brasile, Indonesia e ovunque sarà necessario. È possibile sostenere il fondo Emergenze Covid-19 di MSF su www.msf.it/coronavirus.
“Oggi alcuni dei sistemi sanitari più avanzati al mondo sono travolti sotto il peso della pandemia. Ora la preoccupazione è che il virus si possa diffondere in paesi con sistemi sanitari più fragili, colpendo persone che non possono proteggersi – dichiara il dr. Christos Christou, presidente internazionale di MSF – In decine di paesi stiamo adattando e mettendo a disposizione la nostra esperienza nella gestione delle epidemie. Ma saranno la solidarietà internazionale e il coinvolgimento delle comunità la chiave fondamentale per combatterla”.
Tra le attività che verranno supportate dal Fondo MSF in tutto il mondo, l’acquisto di materiali medicali, dispositivi di protezione individuale per proteggere personale sanitario e pazienti, forniture di ossigeno, la riorganizzazione degli spazi ospedalieri per evitare i contagi, formazioni sulle misure di prevenzione e controllo delle infezioni, oltre a tutte le attività necessarie per garantire il distanziamento sociale anche in luoghi sovraffollati come i campi rifugiati, a partire dalle distribuzioni di generi di prima necessità. Tutto questo garantirà la continuità di cure per centinaia di migliaia di pazienti vulnerabili nei paesi in cui MSF lavora.
“Spesso ci chiedono se il coronavirus è come una guerra ma non è così. In guerra ci sono persone che decidono di uccidere altre persone, le bombe ti colpiscono perché qualcuno lo vuole e non puoi evitarlo. Il virus è un elemento della natura di fronte al quale siamo tutti dalla stessa parte, possiamo studiarlo e se impariamo a conoscerlo, tutti insieme possiamo vincere” dice la dott.ssa Claudia Lodesani, presidente di MSF che coordina l’intervento per il Covid-19 in Italia.
In Europa
L’azione medica MSF per il Covid-19 è iniziata in Italia, con il supporto a ospedali, medici di base e strutture per anziani in Lombardia e nelle Marche, e un team in aumento che oggi conta circa 40 persone. In Spagna, MSF ha creato due centri sanitari con oltre 200 posti letto a Madrid e sta offrendo consulenza per la realizzazione di unità temporanee a Madrid, Barcellona e Vitoria. In Belgio, MSF supporta cinque ospedali nelle province di Hainaut e Anversa, e a Bruxelles ha creato una struttura con 150 posti letto per migranti e senzatetto che necessitano assistenza.
Anche in Francia, MSF fornisce assistenza a senzatetto e migranti con cliniche mobili a Parigi e dintorni. Mentre in Svizzera, supporta l’ospedale universitario di Ginevra, le attività di assistenza domiciliare e la formazione di associazioni di volontari.
MSF fornisce inoltre consulenza e supporto sulle misure di controllo delle infezioni in uno dei principali focolai in Norvegia, vicino a Oslo. In Grecia, le équipe di MSF stanno sviluppando strategie per sostenere gli ospedali e garantire l’isolamento nel campo di Vathy sull’isola di Samos mentre per Lesbo è stato creato un piano di emergenza per il campo di Moria, in caso di diffusione dell’epidemia.
In Medio Oriente
In Siria nord-occidentale, nella provincia di Idlib, MSF fornisce sostegno tecnico e formazione negli ospedali che supporta, per garantire l’individuazione e l’isolamento dei casi, oltre ai dispositivi di protezione per il personale. Nei campi rifugiati MSF ha modificato il triage delle cliniche mobili per garantire la distanza tra i pazienti, rivisto i protocolli per continuare le distribuzioni di generi di prima necessità, come kit igienici e acqua, in sicurezza.
In Iraq MSF supporta l’ospedale Ibn al-Khatib di Baghdad, uno dei tre ospedali designati per trattare i casi Covid-19 in città. MSF ha fornito all’ospedale i dispositivi di protezione e una formazione sui protocolli.
A Mosul, un ospedale ricostruito da MSF è diventato centro di riferimento per i pazienti Covid-19 a Ninawa. Intanto i progetti MSF a Diyala, Kirkuk e Baghdad continuano a fornire assistenza sanitaria salvavita e rafforzare la propria capacità di identificare i pazienti e riferire i casi agli ospedali secondo il protocollo delle autorità sanitarie.
In Africa
Una delle principali attività avviate da MSF nel continente è la formazione degli operatori sanitari di ospedali e centri di salute sulla prevenzione delle infezioni, dagli ospedali di Tripoli in Libia, al Sudan, Senegal, Costa d’Avorio. In alcune di queste strutture sono stati installati punti d’acqua per il lavaggio delle mani all’entrata.
In Niger MSF ha costruito un centro di trattamento Covid da 45 posti letto a Niamey, in Camerun ha allestito 40 posti letto tra Yaounde e Buea. In Nigeria e Mali MSF ha realizzato diverse strutture per l’isolamento dei casi, mentre a Kinshasa, in Repubblica Democratica del Congo è stata istituita un’unità presso il Centro ospedaliero Kabinda che si concentrerà sui pazienti sieropositivi già seguiti da MSF, che dovessero risultare positivi al coronavirus.
In Sudafrica i team di MSF stanno aiutando a limitare la diffusione del virus tramite il tracciamento dei contatti, materiali di promozione della salute, supporto alle strutture sanitarie attraverso punti di screening/triage esterni, e garantendo che i pazienti affetti da HIV/TB continuino a ricevere i farmaci necessari nonostante il lockdown. In Tanzania e Burkina Faso, MSF lavora per sensibilizzare le comunità nei campi sfollati e rifugiati.
In Asia
In Afghanistan MSF fornisce formazione al Japan Hospital di Kabul, trasformato in ospedale Covid. In Indonesia, MSF ha avviato attività di promozione della salute per le comunità nella provincia di Banten, West Java, in luoghi chiave come scuole, ristoranti, moschee e altre aree pubbliche e corsi o webinar sulla prevenzione e controllo delle infezioni per gli operatori sanitari. Negli ospedali e centri di salute di MSF in Bangladesh abbiamo allestito reparti dedicati e aree per l’isolamento per eventuali casi.
In Uzbekistan, le persone affette da tubercolosi sono tra le più vulnerabili al Covid-19 e MSF ha avviato una specifica campagna di promozione della salute rivolta via Telegram nell’area del Karakalpakstan. In Kirghizistan, MSF lavora in collaborazione con il Ministero della Salute per la pianificazione della preparazione al Covid-19 e ha fornito dispositivi di protezione individuale, termometri, compresse di cloro e tamponi imbevuti di alcol.
In Sudamerica
MSF si è attivata in Brasile, dove sono in corso missioni esplorative a San Paolo, Rio de Janeiro e Mina Gerais per identificare i bisogni della popolazione più vulnerabile, in El Salvador, dove in collaborazione con le autorità sanitarie locali sta adattando il progetto delle cliniche mobili all’emergenza Covid-19, e nel campo di Matamoros in Messico con attività di promozione alla salute rivolta ai circa 2.000 richiedenti asilo.
In Oceania
In Papua Nuova Guinea, team MSF sono attivi in 22 province del paese per fornire formazione sulle misure di prevenzione e controllo delle infezioni.