Roma, 22 ottobre 2021 – L’emergenza climatica sta aggravando numerose crisi umanitarie in atto, con un forte impatto sulla salute delle persone più vulnerabili. È l’avvertimento di Medici Senza Frontiere (MSF) che si legge nell’edizione 2021 del rapporto annuale di The Lancet sullo stato del rapporto tra clima e salute (QUI il testo completo in inglese).
Cambiamenti del clima, eventi climatici estremi e degrado ambientale contribuiscono ad aumentare la trasmissione di malattie infettive come la malaria, la febbre dengue e il colera. Questi fenomeni, dimostra l’azione di MSF sul campo, partecipano anche alla crescita dei casi di malnutrizione, dovuti alla scarsità d’acqua e all’insicurezza alimentare, e di disidratazione acuta, per via delle ondate di caldo anomale. Gli eventi climatici estremi, inoltre, hanno un forte impatto sulla salute mentale delle persone colpite.
“Le équipe di MSF sono composte da operatori umanitari, non da esperti del clima, ma da anni siamo testimoni di come il cambiamento climatico stia aggravando le crisi sanitarie e umanitarie in numerosi contesti in cui operiamo. È il momento di denunciare cosa vediamo” spiega Carol Devine, responsabile dell’azione umanitaria sul clima e l’ambiente di MSF.
Per la prima volta, MSF prenderà parte alla prossima COP26, la conferenza ONU sul clima che si terrà a Glasgow dal 31 ottobre al 12 novembre, con una delegazione composta dalla dr.ssa Maria Guevara, Caroline Voutenon, esperta di politiche sanitarie, e Steve Cornish, direttore generale.
Di seguito alcune delle emergenze individuate da MSF nel rapporto di The Lancet.
Somalia: alluvioni e instabilità le cause delle crisi alimentari
In Somalia, dopo vent’anni di conflitto, l’instabilità politica e le condizioni climatiche estreme hanno portato a una delle crisi alimentari che si protrae senza sosta. La combinazione di alluvioni, siccità e sciami di locuste hanno minato la sicurezza alimentare e ridotto i mezzi di sussistenza. Questo ha aumentato la sfida all’approvvigionamento delle poche risorse disponibili, aggravando le tensioni esistenti e colpendo le persone più marginalizzate.
L’impatto più significativo del cambiamento climatico è quello sulla malnutrizione tra i bambini. Se il cambiamento climatico continuerà come previsto, la produzione alimentare ridotta e la diminuzione della qualità nutrizionale di alcuni cereali potranno aumentare il rischio di malnutrizione, che colpirà principalmente i bambini.
“Molte persone si stanno spostando in cerca di cibo e acqua, anche se rimane alto il rischio del Covid-19 e un’epidemia di morbillo continua a imperversare senza sosta a Dhobley e Kismayu. Le comunità pastorizie sono anche colpite dalla perdita del bestiame, poiché gli animali muoiono di sete a causa della mancanza di acqua” dichiara Mohamed Ahmed, capo progetto di MSF a Jubaland.
In risposta a questo, MSF gestisce un programma nutrizionale nella Somalia meridionale, che si propone di prevenire e affrontare la malnutrizione acuta in determinati periodi dell’anno attraverso sorveglianza attiva, screening e trattamenti ambulatoriali. Nelle regioni di Gedo e di Basso Giuba, MSF ha avviato tre risposte emergenziali per trattare i bambini affetti da malnutrizione acuta e per affrontare la mancanza d’acqua.
(le informazioni relative alla Somalia risalgono ad aprile 2021)
Honduras: ospedali distrutti dai disastri climatici. 2 milioni senza cure dopo uragani Eta e Iota
Alla fine del 2020, quando gli uragani Eta e Iota si sono abbattuti sull’America centrale a poca distanza l’uno dall’altro, oltre 120 centri sanitari in Honduras sono stati danneggiati o distrutti, e alcuni sono completamente scomparsi nel fango. Due milioni di persone sono rimaste senza alcun accesso (o accesso molto limitato) alle cure.
Già prima degli uragani, il sistema sanitario in Honduras era notevolmente in difficoltà. Negli ospedali scarseggiavano i posti letto per i pazienti affetti da Covid-19, e iniziavano a diffondersi molti casi di febbre dengue – trasmessa da zanzare resistenti agli insetticidi – dovuti a insufficienti azioni di controllo di questi vettori.
“Abbiamo dormito nei campi e sofferto la fame. Non abbiamo chiuso occhio. Ci hanno detto che il rifugio per migranti di Coatzacoalcos era chiuso, ma io ho paura a dormire per strada perché può succederci qualsiasi cosa. Ho paura che mi portino via mio figlio e non dormo perché mentre lui riposa, io lo controllo” racconta Kimberly, una donna honduregna che ha perso tutto quello che aveva durante gli uragani, mentre attraversava il Messico con la sua famiglia.
Per rispondere all’emergenza in Honduras, MSF ha incrementato le misure di supporto al sistema sanitario, tra cui attività di controllo dei vettori e un sistema di sorveglianza per la febbre dengue per prevenire eventuali epidemie, che peserebbero ancora di più sul sistema sanitario.
Pakistan: l’energia solare per rifornire il sistema sanitario in Belucistan
In quattro distretti del Belucistan, in Pakistan, MSF supporta strutture sanitarie che forniscono ogni anno assistenza a oltre 12.000 donne in gravidanza e circa 10.000 bambini affetti da malnutrizione. Tuttavia, i frequenti blackout e l’aumento delle temperature nei mesi estivi, che arrivano a toccare i 50 gradi, rendono difficile mantenere i luoghi freschi per i pazienti, gli operatori e per conservare i medicinali.
Per rispondere a questa emergenza, MSF ha installato sistemi di pannelli solari nelle strutture sanitarie che supporta a Dera Murad Jamali, Chaman e Kuchlak. Collegati a una rete o a un generatore di elettricità, questi sistemi forniscono energia costante per l’illuminazione, i condizionatori e i ventilatori, le pompe di acqua e il raffreddamento, e fanno risparmiare oltre 50.000 kg di emissioni all’anno di anidride carbonica.
“Da medici, il nostro lavoro non è solo quello di curare le persone, ma di prevenire future malattie. Non dobbiamo creare problemi futuri cercando di risolvere quelli di oggi” afferma Monica Rull, responsabile medico di MSF.