Save the Children chiede ai governi di combattere la malnutrizione e l’insicurezza alimentare affrontando la carenza di cibo, stabilizzando l’aumento dei prezzi e contrastando la crisi climatica mediante l’incremento della resilienza e della consapevolezza delle comunità
Roma, 30 novembre 2024 – In Burundi circa un bambino su quattro di età compresa tra i sei mesi e i cinque anni dovrà affrontare una malnutrizione acuta fino a maggio del prossimo anno se non verranno adottate misure urgenti, poiché l’aumento dei prezzi dei generi alimentari e una devastante epidemia di Mpox o vaiolo delle scimmie stanno determinando una crescente crisi alimentare. Lo afferma Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro.
Si prevede che circa 484.000 bambini soffriranno di malnutrizione nei prossimi mesi, una cifra che è più che raddoppiata dal 2022 – l’ultima volta in cui è stata effettuata una valutazione del genere – secondo i nuovi dati dell’Integrated Food Security Phase Classification (IPC).
Tra questi, circa 85.000 bambini affronteranno la malnutrizione acuta grave (SAM), la forma più mortale di malnutrizione, che compromette il sistema immunitario dei più piccoli e rende potenzialmente letali malattie altrimenti curabili, come la diarrea. Ciò rappresenta un allarmante aumento del 44% dei casi di SAM dal 2022.
Il Burundi ha già uno dei peggiori tassi di denutrizione cronica al mondo, compreso il tasso di arresto della crescita infantile più alto al mondo, pari al 54% dei bambini sotto i cinque anni, secondo le Nazioni Unite.
Da quando il Burundi ha dichiarato lo stato di emergenza in risposta all’epidemia di Mpox il 25 luglio, il ceppo clade 1b del virus in rapida evoluzione si è diffuso rapidamente in tutto il Paese, colpendo in modo sproporzionato i più piccoli. I bambini sotto i cinque anni rappresentano quasi tre su dieci dei 2.050 casi confermati in Burundi, i bambini malnutriti in aree con scarse condizioni igienico-sanitarie e assistenza sanitaria limitata corrono un rischio ancora maggiore di contrarre e soccombere al virus. Secondo l’UNICEF, il Mpox uccide i bambini con un tasso quattro volte superiore a quello degli adulti, circa l’80% dei decessi dovuti al vaiolo delle scimmie avviene tra i bambini.
Secondo l’IPC, la crescente crisi del Mpox in Burundi probabilmente peggiorerà la situazione della fame nel Paese poiché le famiglie si allontanano dalle attività generatrici di reddito per prendersi cura dei membri della famiglia malati, mentre le donne che hanno contratto il virus avranno spesso difficoltà ad allattare i loro bambini a causa della presenza di lesioni, anche sul seno, causate dal virus.
“I bambini in Burundi affrontano molteplici minacce alla loro infanzia, tra cui la fame, le malattie e il collasso dell’assistenza sanitaria, poiché la carenza di cibo, i catastrofici disastri climatici e ora la seconda più grande epidemia di Mpox al mondo minacciano di lasciare quasi mezzo milione di minori non adeguatamente nutriti. La malnutrizione priva i bambini del loro futuro. È essenziale agire urgentemente per combattere questo trend devastante e inaccettabile verso la fame e la malnutrizione infantile in Burundi. Save the Children chiede ai governi di combattere la malnutrizione e l’insicurezza alimentare affrontando la carenza di cibo, stabilizzando l’aumento dei prezzi e contrastando la crisi climatica mediante l’incremento della resilienza e della consapevolezza delle comunità e con l’allarme precoce per consentire alle persone di prepararsi ai disastri climatici” ha dichiarato Maggie Korde, Direttrice di Save the Children per il Ruanda e il Burundi.
Save the Children opera dal 2016 in Burundi, dove fornisce servizi relativi alla protezione dell’infanzia, all’istruzione e di contrasto alla violenza di genere. Save the Children sta inoltre lavorando a stretto contatto con il Ministero della Salute e il Dipartimento di Risposta alle Emergenze (COUSP) per rafforzare il sistema sanitario del Paese e affrontare l’epidemia di Mpox.
L’Unità sanitaria di emergenza di Save the Children ha inviato specialisti in assistenza clinica, acqua e servizi igienico-sanitari per lavorare a fianco del Ministero della Salute del Burundi, garantendo che siano disponibili risorse e competenze per contenere la diffusione e proteggere le comunità a rischio, compresi i bambini piccoli.