Eradicare il genoma del virus HIV dalle cellule di pazienti sieropositivi: la “prova generale” di questo grande traguardo svolta con successo in uno studio, in vivo, frutto della collaborazione tra Università Statale di Milano e Temple University (USA)
Milano, 7 giugno 2016 – La tecnologia di gene editing ottimizzata per “tagliare via” il genoma del virus HIV da tessuti infetti apre la possibilità agli scienziati per la definizione di un nuovo e definitivo trattamento per l’eradicazione dell’infezione da HIV da pazienti sieropositivi.
La prova generale (riuscita perfettamente) di questa nuova e fondamentale possibilità per la cura dell’AIDS è contenuta in uno studio, in vivo, frutto della collaborazione tra il Laboratorio di Ricerca Traslazionale del Dipartimento di Scienze Biomediche e Chirurgiche dell’Università Statale di Milano e il Department of Neuroscience della Lewis Katz School of Medicine presso la Temple University. Lo studio è pubblicato su Gene Therapy, rivista del gruppo Nature.
Il prof. Kamel Khalili, della Temple University – visiting professor presso la Statale di Milano e professore a contratto nella Scuola di Specializzazione di Microbiologia dello stesso Ateneo – con il prof. Pasquale Ferrante – docente di Microbiologia e Microbiologia Clinica al Dipartimento di Scienze Biomediche e Chirurgiche – e la dott.ssa Ramona Bella, dottoranda di Medicina Molecolare e Traslazionale e attualmente titolare di una fellowship alla Temple University, hanno dimostrato per la prima volta che l’eradicazione del DNA provirale di HIV è possibile in vivo in un vasto range di cellule e tessuti. I ricercatori hanno utilizzato la tecnica CRISPR/Cas9, un sistema derivante dall’ingegneria genetica che consente di tagliare il genoma di un organismo in qualsiasi punto in maniera molto precisa, aggiungendo, rimuovendo o cambiando la sequenza di geni specifici.
I risultati raggiunti in questo lavoro, che si aggiungono a quelli ottenuti precedentemente mediante esperimenti di gene editing su tessuti prelevati da pazienti con HIV, aprono la strada alla possibilità di nuove e promettenti sperimentazioni.
fonte: ufficio stampa