Roma, 26 febbraio 2021 – Medici Senza Frontiere (MSF) interviene nella risposta all’epidemia di Ebola nel Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo nord-orientale, attraverso un intervento mobile a beneficio dei pazienti, delle loro famiglie e delle comunità che vivono nell’area colpita. Si tratta della dodicesima epidemia di Ebola nel paese.
“Stiamo supportando l’ospedale di Matanda, nel distretto sanitario di Vungi, e il centro sanitario del distretto di Muchanga, potenziando il triage, l’individuazione precoce, la diagnosi e l’accettazione alle cure delle persone potenzialmente colpite da Ebola. Forniremo trattamenti efficaci per aumentare le possibilità di sopravvivenza e ridurre le sofferenze causate dal virus” dichiara Homam Shahhoud, coordinatore della risposta medica di MSF nel Nord Kivu.
“Lavoriamo con le comunità per identificare i contatti dei pazienti confermati e proteggerli con strumenti appropriati, in base al loro livello di esposizione al rischio di infezione. Se necessario forniremo i mezzi per l’isolamento e per ricevere supporto medico immediato in caso di sintomi. Supporteremo anche le strutture sanitarie esistenti nella zona di Katwa e in altre aree colpite dall’epidemia per rafforzare la prevenzione e il controllo delle infezioni e limitare la diffusione di questo virus mortale” aggiunge Shahhoud di MSF.
L’importanza del coinvolgimento delle comunità
La sfiducia e la resistenza delle comunità sono state spesso indicate come il principale ostacolo nella lotta contro l’Ebola. MSF ha sviluppato un approccio basato sulla comunità e incentrato sul dialogo con i pazienti e le loro famiglie, oltre che sul supporto alle persone colpite dalla malattia.
“Dobbiamo assicurarci che le persone abbiano i mezzi per proteggersi e farsi curare. Il nostro intervento sarà flessibile e centrato sui bisogni dei pazienti: interverremo nei distretti sanitari che hanno bisogno di aiuto, coordinandoci con le autorità locali e altri partner” conclude Shahhoud di MSF.