4.700 nuovi casi ogni anno tra gli uomini e circa 3.200 tra le donne. Oltre 35.000 trapianti di sangue cordonale in tutto il mondo. In Italia solo 1% del sangue cordonale viene raccolto, necessario un modello ibrido
Milano, 10 gennaio 2022 – Una sacca di cellule staminali è partita dalla Banca del cordone ombelicale dell’ospedale ‘Giovanni Paolo II’ di Sciacca (Ag) e servirà a trattare una donna affetta da leucemia acuta ricoverata in Lombardia. In Italia, secondo le stime più aggiornate in base ai dati AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori), mediamente vengono diagnosticati 17,5 casi di leucemia ogni 100.000 maschi e 10,5 ogni 100.000 femmine, che si traducono in un numero stimato di circa 4.700 nuovi casi ogni anno tra gli uomini e circa 3.200 tra le donne.
Le cellule staminali da cordone ombelicale sono tra le principali utilizzate in caso di leucemie essendo in grado di generare l’insieme di tutte le cellule del sangue con due vantaggi principali: sono più giovani e più efficienti nel produrre cellule del sangue con una maggiore capacità di moltiplicarsi e di attecchire e sono più neutre grazie alla loro immaturità immunologica e in caso di trapianto suscitano una reazione di rigetto attenuata se non assente.
“In Italia oggi solo poco meno dell’1% dei campioni di sangue cordonale viene raccolto, la raccolta per la donazione si è fermata in quasi tutti gli ospedali e la maggior parte delle famiglie non conosce questa opportunità in quanto manca una informativa presso le strutture sanitarie di riferimento”, spiega Luana Piroli direttore generale e della raccolta di In Scientia Fides.
“Garantire la raccolta autologo-dedicata a supporto di quelle famiglie in cui vi sono delle indicazioni chiare e consentire a tutte le famiglie di poter scegliere se attivare il servizio è un atto dovuto. Questo si può fare attraverso una collaborazione pubblico privato, che si potrebbe mettere in pratica attraverso un “modello ibrido” già presente in altri paesi, che abbia un obiettivo comune: la salvaguardia del cittadino attraverso la messa in sicurezza di un patrimonio biologico molto importante”.
“Sin dai primi anni ’90 le cellule staminali di sangue cordonale sono state utilizzate per curare bambini e adulti affetti da leucemia. Ad oggi, ci sono stati oltre 35.000 trapianti di sangue cordonale in tutto il mondo, e la maggior parte di questi riguarda leucemie e altre malattie del sangue. Uno studio pubblicato nel New England Journal of Medicine nel settembre 2016, ha confrontato i trapianti di sangue cordonale con i trapianti di midollo osseo per i pazienti affetti da leucemia”.
“I due gruppi avevano una sopravvivenza post-trapianto comparabile, ma i pazienti con sangue cordonale tendevano a vivere più a lungo e, soprattutto avevano meno probabilità di recidiva. Questo perché il sistema immunitario di un neonato non è ancora completamente sviluppato e in caso di bisogno può svilupparsi in un sistema immunitario sano”, conclude Piroli.