Donazione e trapianto di organi e tessuti, la Liguria si attesta sugli standard nazionali

Genova, 12 aprile 2021 – Nella giornata dedicata in tutta Italia alla donazione e al trapianto di organi, i dati della Liguria, prodotti dal Centro Regionale Trapianti coordinato dal prof. Andrea Gianelli Castiglione e ubicato presso l’Ospedale Policlinico San Martino, rappresentano uno standard di attività a livello della media nazionale, con l’eccezione di un maggior calo nel periodo marzo, aprile, maggio del 2020 rispetto a quello registrato a livello nazionale, che ha pesato sul risultato globale di fine anno, anche in termini di trapianto.

Il 2021 però, al netto delle difficoltà prodotte dalla pandemia, sta procedendo su standard importanti. Ad oggi sono 13 i trapianti di rene adulto effettuati, contro i 28 totali del 2020, 4 quelli pediatrici e 3 di rene vivente. Il 2020 si è chiuso complessivamente con 47 trapianti compiuti; oltre ai 28 già descritti, ne furono fatti 2 di rene doppio, 13 di pediatrici, 4 di rene vivente per un totale di 47.

Qualitativamente la Liguria è perfettamente in linea con la Rete Nazionale Trapianti. I dati sopra elencati ci dicono che sono stati registrati standard elevati sul trapianto renale, in particolare su quello pediatrico, effettuato nell’ambito di una collaborazione interaziendale tra l’Ospedale Policlinico San Martino e l’Istituto Giannina Gaslini e sul trapianto di fegato svolto, al momento presso l’Ospedale Niguarda; è infatti in piena attuazione il progetto che vede il rientro di attività del trapianto di fegato presso il Policlinico San Martino entro i prossimi 2/3 mesi, come già ampiamente comunicato. È inoltre in fase di completamento la richiesta di autorizzazione per il programma di trapianto di cuore sempre presso il San Martino, particolarmente atteso.

Da non dimenticare che in Liguria è stato effettuato, nel dicembre 2020, uno dei pochi prelievi di organi su paziente COVID positivo, secondo un protocollo approvato dal Centro Nazionale Trapianti. E infine i dati sulle dichiarazioni di volontà, che oggi sono attive in tutti gli uffici anagrafici liguri, sono migliori rispetto alla media nazionale che vede circa un 30% di opposizioni registrate in Comune.

“L’attività di donazione e trapianto richiede la massima integrazione tra la sensibilità della popolazione e la professionalità delle strutture sanitarie – sottolinea il prof. Andrea Gianelli Castiglione, coordinatore del Centro Regionale Trapianti della Liguria – i dati confermano che la nostra regione ha un’elevatissima sensibilità alla donazione, mostrata sia nelle dichiarazioni rese all’anagrafe che nelle scelte delle famiglie alle quali, nel momento della tragedia, è stata proposta la donazione. Esiste poi una ormai solida professionalità dei sanitari delle rianimazioni liguri nelle quali inizia e viene portato a termine il processo di donazione che non si è mai fermato nemmeno nei momenti più difficili della pandemia”.

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