La soluzione definitiva e non farmacologica di un problema così diffuso e debilitante come il dolore cronico non oncologico
Parma, 31 luglio 2020 – Sarà un’estate indimenticabile quella del paziente operato con successo nella struttura di Terapia Antalgica dell’Ospedale Maggiore di Parma, diretta dal dott. Maurizio Leccabue dalle mani del prof. Marco Baciarello, della 2° Anestesia e Rianimazione diretta dalla prof.ssa Elena Bignami. Sarà la prima di tante stagioni in cui non dovrà più lottare per sopportare quello che viene definito dolore cronico benigno e che colpisce 16 milioni di italiani e un milione e mezzo solo dell’Emilia Romagna.
Una pratica collaudata, quella di Baciarello, che ora potrà avvalersi di un sistema innovativo di impulsi elettrici che, grazie a calibrazioni successive all’impianto, permette di rimuove ‘su misura’ il dolore persistente dei pazienti potendo combinare tutte le modalità di stimolazione ad oggi disponibili. I vantaggi non si fermano qui comunque infatti questa nuova tecnologia richiede ridotti tempi di ricovero (2 giorni) e, avvalendosi di un sistema wireless di ricarica, consente al paziente di ricaricare la batteria senza la necessità di reinterventi per la sostituzione.
Un problema più diffuso di quanto si pensi: alcuni numeri
Sono ancora tantissimi gli italiani che rientrano in questo triste primato, che colpisce 1 su 4 (oltre 16 milioni) e 1 milione e mezzo di emiliani. A livello mondiale, il dolore cronico colpisce circa 1,5 miliardi di persone.
Solo la metà dei casi si rivolge a un medico, più spesso a quello di famiglia (57,9%), raramente al terapista del dolore (5,8%). Il 61,7% degli italiani soffre di dolore cronico ma non sa come affrontarlo. Il dolore viene sopportato o sottovalutato dal paziente in quasi un terzo dei casi (29%) oppure curato con antidolorifici non specifici (23%).
Chi soffre di dolore cronico
Si tratta di un dolore persistente e debilitante che dura per tre mesi o più e può avere origine da motivi diversi: malattie croniche degenerative quali l’artrosi conseguenza di un intervento chirurgico o a un infortunio oppure può essere di origine iatrogena come l’emicrania. Il comunissimo mal di schiena è tra le prime cause di dolore cronico (più della metà), seguito dalla cefalea, dai dolori delle grandi e piccole articolazioni, della nevralgia post-erpetica (fuoco di Sant’Antonio), della nevralgia di altri nervi, quali il trigemino.
La maggior parte si è ormai rassegnato a pensare che la medicina non può fare di più, rinunciando a stare meglio, ‘accettando’ il dolore come un inevitabile conseguenza del loro problema (il 25% che corrisponde a circa 4 milioni, non è trattato adeguatamente trattato. È stato stimato che almeno il 22% della popolazione colpita da dolore cronico soffre di depressione e ansia a causa delle limitazioni causate da una quotidiana sofferenza.
La nuova frontiera della neurostimolazione, unica nel suo genere
I trattamenti di nuova generazione oltre a confermare l’evidente livello di efficacia anche nel tempo, ha inciso molto sull’invasività dell’intervento (riducendolo a un ricovero di 2 giorni). Il sistema è composto da un generatore di impulsi ricaricabile posizionato sotto pelle e connesso ad piccoli filamenti che trasmettono un segnale elettrico direttamente a livello del midollo spinale.
Lo stimolatore impiantato all’Ospedale di Parma è l’unico in grado di rilasciare in sicurezza lievi impulsi elettrici ai nervi fra 2 e 10.000 HZ (e tutte le forme di onda disponibili), interrompendo la trasmissione dei segnali del dolore al cervello.
Sono molte le peculiarità che rendono unico e omni-comprensivo il dispositivo (non a caso di chiama OMNIA).
Innanzitutto il fatto che tutta la gamma di frequenze è contenuta nel dispositivo e questo consente al medico di poter calibrare, dopo l’intervento, la potenza e la durata delle onde utili a controllare il dolore del paziente avendo a disposizione tutte le modalità disponibili.
Un passaggio epocale che consente tramite regolazioni successive all’intervento di ottenere il miglior risultato cercando nello stesso dispositivo la modalità più efficace, senza dover ricorrere a molteplici interventi chirurgici per sostituire un sistema con un altro.