Dissecazione aortica, meeting al Policlinico Gemelli

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Roma, 18 settembre 2019 – Una campagna di sensibilizzazione sulla dissecazione aortica, patologia rischio vita che ogni anno colpisce circa 30 persone ogni 100.000, sarà lanciata domani, alle ore 11.00, presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS in occasione della Giornata “Awareness Day” dedicata alla grave malattia che si celebra ogni anno il 19 settembre.  Al meeting parteciperanno insieme medici, bioeticisti, personalità della cultura e dello spettacolo tra cui Giulio Mogol.

La Giornata ha avuto origine in Svezia tre anni fa per iniziativa di pazienti che si sono riuniti spontaneamente in associazione sui social web in forma di autosostegno inaugurando l’Aortic Dissection Awareness Day.
Il successo dell’iniziativa ha portato alla sua diffusione in giro per il mondo: ad oggi sono 57 i Paesi coinvolti, con il motto: “Oggi è una buona giornata!”.

Da un punto di vista psicologico, la peculiarità di questa patologia è quella del passaggio da uno stato di normale benessere corporeo ad un evento acuto potenzialmente mortale fino allo stato di malattia cronica, che vede impegnati tutti i componenti della comunità ospedaliera e universitaria, medici, operatori, degenti, familiari, visitatori e studenti.

La campagna di informazione al pubblico sulla patologia sarà presentata domani, giovedì 19 settembre, alle ore 11.00 presso la Sala MediCinema della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS da Filippo Crea, Direttore del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari e Toraciche della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Professore Ordinario di Cardiologia all’Università Cattolica, Massimo Massetti, Direttore dell’Area Cardiologica Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS e Professore Ordinario di Chirurgia Cardiaca presso l’Università Cattolica, Yamume Tshomba, Direttore dell’UOC di Chirurgia Vascolare Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS  e Professore Associato di Chirurgia Vascolare all’Università Cattolica e  Giovanni Tinelli, Dirigente Medico presso l’UOC di Chirurgia Vascolare e responsabile del Percorso Clinico dell’Aorta Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS.

Alle ore 12.00 si svolgerà la tavola rotonda su “La dissezione aortica” cui interverranno Filippo Crea, Massimo Massetti, Yamume Tshomba, Giovanni Tinelli, Antonio Rebuzzi, Direttore UOC Terapia Intensiva Cardiologica Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Franco Cavaliere, Direttore UOC Area Cardiologica e di Chirurgia Vascolare Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Piergiorgio Bruno, Dirigente Medico UOC Area Cardiologica e di Chirurgia Vascolare Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS.

Dissecazione aortica: cosa c’è da sapere
La dissezione aortica è un evento raro ma potenzialmente fatale che si verifica quando le pareti della principale arteria del corpo, l’aorta, “si slaminano”; si realizza quindi una complicanza cardiovascolare grave che mette a rischio la vita stessa del paziente. Questo è un evento fortunatamente infrequente ma che può colpire fino 27 persone ogni 100 mila all’anno.

La dissezione aortica è una patologia che esordisce acutamente con la divisione delle tuniche della parete. Viene classificata sulla base del tratto di aorta interessata: la dissezione di tipo A comporta l’estensione all’aorta toracica ascendente e costituisce una vera e propria emergenza con un altissimo rischio di mortalità per il paziente; la dissezione aortica di tipo B invece coinvolge l’aorta toracica discendente.

Diversi sono i fattori di rischio per questa patologia, che si possono suddividere in congeniti (in prevalenza le malattie del tessuto connettivo, che è il principale componente della parete aortica) e acquisiti come l’ipertensione arteriosa, il fumo di tabacco, l’abuso di sostanze stupefacenti e di alcuni farmaci come i corticosteroidi, la gravidanza e i traumi dell’aorta.

In tutti i pazienti con fattori di rischio importanti andrebbe effettuata una prevenzione primaria volta al controllo di quest’ultimi; basti pensare che in gravidanza la preeclampsia è la causa più comune di dissezione aortica nel peripartum, con un’incidenza del 13% che aumenta nelle donne con sindrome di Marfan.

Il sintomo d’esordio è il dolore toracico trafittivo descritto dai pazienti stessi “come una pugnalata”, da qui la necessità di esami di secondo livello che tempestivamente possano indicare al chirurgo l’approccio terapeutico più adeguato. La sua cura necessita di un’azione coordinata e tempestiva multidisciplinare che coinvolge diversi specialisti con competenze complementari, dalla cardiochirurgia alla chirurgia vascolare fino alla terapia intensiva.

Il trattamento è diverso a seconda del tratto di vaso interessato: può essere di tipo chirurgico, prevalentemente utilizzato nelle dissezioni di tipo A, percutaneo endovascolare nei casi complicati di dissezione di tipo B, o di tipo medico nei casi non complicati di dissezione di tipo B con l’obiettivo di controllare prevalentemente la pressione sanguigna.

In quest’ultimo caso, dopo i primi 14 giorni dall’evento si passa a uno stadio subacuto dove il paziente può essere dimesso con uno stretto follow up. Importante è il supporto piscologico per il paziente durante e dopo l’ospedalizzazione, così come l’assistenza ai familiari.

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