Disordini del sonno e orologio biologico, quale ruolo nelle malattie neurologiche

loghi-sin-brain-awareness-week

A cura del prof. Raffaele Ferri Direttore Scientifico IRCCS Associazione Oasi Maria SS Onlus di Troina (EN)

disturbi-del-sonno

Milano, 12 marzo 2018 – Il premio Nobel 2017 per la Fisiologia e Medicina è stato assegnato a Jeffrey C. Hall, Michael Rosbash e Michael W. Young, per le loro scoperte sui geni che controllano l’orologio circadiano all’interno delle cellule.

L’orologio circadiano è quel meccanismo evolutivo che fa adattare la fisiologia corporea ai cicli diurni di 24 ore, influenzando un’ampia varietà di processi come le transizioni sonno/veglia, le ore dei pasti, la temperatura corporea e la secrezione ormonale. Pertanto esistono tanti orologi circadiani nel nostro organismo (orologi periferici), specifici per ogni tessuto/organo, che raggiungono il picco in momenti diversi durante il ciclo circadiano.

Il cervello, attraverso il nucleo soprachiasmatico, agisce da grande direttore d’orchestra in questo complesso meccanismo di sincronizzazione. Tuttavia, a sua volta, il cervello viene influenzato dagli stimoli ambientali (luce/buio, pasti, livello del rumore, ritmi lavorativi, ecc.) per allineare il tutto alla durata del ciclo circadiano di 24 ore. Senza i sincronizzatori esterni, esso tipicamente si manifesta con un periodo di 25 ore.

prof-raffaele-ferri

Prof. Raffaele Ferri

Le alterazioni del ritmo endogeno circadiano o dei meccanismi della sua sincronizzazione o un suo disallineamento con il ritmo di 24 ore dell’ambiente sociale e fisico esterno sono alla base di una importante categoria di disordini del sonno. I disordini del ritmo circadiano sonno/veglia comprendono il disordine da fase di sonno ritardata, avanzata oppure irregolare, il disordine del ritmo sonno/veglia non 24 ore, il disordine da lavoro a turno e il jet lag.

Di questi e di altri disordini si occupa la Medicina del Sonno che affronta le problematiche di quasi 100 diverse categorie diagnostiche, per la maggior parte di pertinenza neurologica e che includono alcune malattie che è importante menzionare, come l’insonnia e la sindrome delle gambe senza riposo, per la loro alta prevalenza nella popolazione generale, il disordine comportamentale del sonno REM che molto spesso anticipa di anni, a volte più di un decennio, l’insorgenza di una malattia neurodegenerativa e la narcolessia, malattia rara ma con pesanti ripercussioni sulla qualità di vita dei pazienti, spesso bambini.

Molti disordini del sonno sono caratterizzati da manifestazioni motorie particolari e importanti. Ad esempio, nella sindrome delle gambe senza riposo la necessità di muovere le gambe la sera e a letto provoca un disturbo importante dell’inizio del sonno; nel disordine comportamentale in sonno REM il paziente presenta comportamenti complessi che ‘agiscono’ sul contenuto del sogno concomitante, con conseguenze anche gravi per se stesso e il partner; nella narcolessia il paziente sperimenta episodi emotivamente negativi di completa perdita del tono muscolare con impossibilità a muoversi durante il giorno (cataplessia) o al risveglio (paralisi da sonno).

Esiste in Italia una consolidata esperienza scientifica d’avanguardia e clinica nello studio del sonno e dei suoi disturbi e sono disponibili strumenti efficaci per la terapia della grande maggioranza dei disordini del sonno, utilizzati con grande competenza dagli specialisti e dai centri accreditati nella Rete Specialistica Multidisciplinare di Medicina del Sonno, dell’Associazione Italiana di Medicina del Sonno afferente alla Società Italiana di Neurologia.

Salva come PDF
Le informazioni presenti nel sito devono servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. Ricordiamo a tutti i pazienti visitatori che in caso di disturbi e/o malattie è sempre necessario rivolgersi al proprio medico di base o allo specialista.

Potrebbe anche interessarti...