Fra le proposte: screening e vaccini nei luoghi più vicini ai cittadini, realizzare Registri tumori in tutte le Regioni, costruire un Portale nazionale dell’innovazione, promuovere la legge sul diritto all’oblio
Roma, 18 gennaio 2022 – Un anno fa Cittadinanzattiva raccoglieva attorno a un tavolo virtuale oltre 60 soggetti tra rappresentanti delle istituzioni, dell’Università, del mondo della ricerca, delle organizzazioni civiche e dei pazienti e del mondo privato, inaugurando una lunga serie di incontri con l’obiettivo di definire una visione strategica di lungo termine nella lotta al cancro nel nostro Paese.
Al centro dei lavori la riflessione sulla situazione pandemica e sull’emergenza delle cure ordinarie sospese o annullate a causa del Covid: ben 4 milioni gli screening oncologici rimandati fra il 2020 e il 2021; rinviati fra il 50-80% degli interventi chirurgici, anche in area oncologica. La nuova ondata legata alla variante Omicron ha indotto molte Asl, spesso su interi territori, a bloccare nuovamente le prestazioni programmabili.
È da queste premesse che nasce il documento “Insieme per l’oncologia del futuro”, presentato oggi da Cittadinanzattiva, realizzato grazie al contributo di circa 60 esperti di associazioni di pazienti, società scientifiche, mondo sanitario, accademico ed istituzionale. A guidare il lavoro è stato anche il Piano Europeo contro il Cancro, costruito su quattro pilastri (Prevenzione, Diagnosi precoce, Trattamento e Qualità della vita) e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che punta su innovazione, salute digitale, cure di prossimità, inclusione sociale, gestione della cronicità.
“Abbiamo immaginato l’oncologia del futuro come una visione, un traguardo a cui tendere, in linea con il pensiero e gli impegni contenuti nel Piano europeo di lotta contro il cancro, e coerente con una idea di sanità pubblica collettiva, orientata a travalicare i confini nazionali, a fare dell’Europa un’Unione europea della salute, come promesso dalla Presidente della Commissione europea – dichiara Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva – Allo stesso tempo le proposte contenute nel documento possono trovare spazio e modalità per concretizzarsi attraverso il nuovo Piano oncologico nazionale di prossima pubblicazione. Un Piano che ci auguriamo preveda azioni precise e risorse – umane, economiche e tecnologiche – adeguate a poterlo implementare su tutto il territorio nazionale”.
“La nostra priorità deve ora puntare alla ripresa degli screening oncologici, degli esami, dei trattamenti e alla presa in carico dei pazienti, in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale, oltre ogni forma di disuguaglianza interna. Per fare ciò serve una forte capacità organizzativa, sia a livello nazionale sia a livello planetario, con ruoli ben definiti, con maggiori investimenti in ambito di formazione del personale sanitario e con la revisione e l’aggiornamento delle regolamentazioni per l’accesso alle cure più innovative. Proprio nell’ottica di uno sforzo condiviso, tra scienza e comunità, il presente documento si propone, grazie al contributo di molteplici professionalità, competenze ed esperienze, di disegnare una strategia proattiva contro il cancro su misura per il nostro Paese e destinata ai principali tavoli dei decisori politici”, scrive il prof. Walter Ricciardi nella introduzione al documento.
Numerose sono le proposte e le azioni contenute nel Documento nei quattro ambiti previsti anche dal Piano oncologico europeo:
Prevenzione. Fra le proposte quelle di: redigere protocolli d’intesa tra i diversi Ministeri per portare l’educazione e formazione sanitaria, nonché la prevenzione (screening e vaccini) più vicino alle persone, nelle scuole, sui luoghi di lavoro, nei centri di aggregazione sociale (es. centri anziani, circoli sportivi), nonché quelli “abitati” da individui in condizioni svantaggiate (es. penitenziari); incentivare l’adesione alla vaccinazione e agli screening oncologici, puntando sulle Case della Comunità previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), facilitando le modalità di prenotazione e chiamata attiva (es. strumenti digitali, app); facilitare il percorso di cura e la presa in carico del paziente.
Accesso ed equità alle cure. In questo ambito, il documento propone tra gli altri cinque interventi prioritari: costituire entro il 2022 presso il Ministero della Salute la Cabina di Regia sul Piano Oncologico Nazionale (PON) per supportare, monitorare e valutare l’attuazione e l’efficacia dello stesso; accelerare l’utilizzo da parte delle Regioni del fondo assegnato per la realizzazione ovunque dei Registri tumori regionali; estendere modelli innovativi di distribuzione e somministrazione dei farmaci oncologici presso le diramazioni territoriali (es. Case della Comunità), farmacie di comunità o al domicilio del paziente; incrementare il numero minimo di ore dell’assistenza domiciliare e prevedere un adeguamento strutturale al domicilio del paziente (es. domotica); introdurre con legge nazionale la figura dello psiconcologo a sostegno sia dei pazienti sia dei professionisti sanitari.
Innovazione. Aprire, sotto il controllo del Ministero della Salute, un “Portale nazionale dell’innovazione” che contenga l’elenco dei centri autorizzati a erogare trattamenti altamente specializzati e personalizzati, i volumi delle prestazioni di ogni centro oncologico, le modalità di arruolamento dei pazienti nelle sperimentazioni cliniche con particolare attenzione alla popolazione oncologica pediatrica, nonché i protocolli di ricerca e i processi di HTA; ammodernare il parco tecnologico utilizzando le risorse del PNRR e permettere di investire nelle nuove tecniche diagnostiche assicurando standard minimi di qualità e sicurezza sia negli ospedali sia sul territorio.
Qualità di vita del paziente. Semplificare i percorsi di attivazione della domanda d’invalidità civile sin dal momento della diagnosi, facendo circolare sul territorio nazionale la buona pratica del “certificato oncologico introduttivo”; promuovere una Legge sul diritto all’oblio che permetta a tutti gli ex-pazienti oncologici di non dover più dichiarare che si è sofferto di un tumore al momento del reinserimento nel mercato del lavoro o quando si tenta di accedere a servizi finanziari (es. mutui e polizze assicurative).